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Troppo tempo davanti a smartphone, tablet e TV danneggia il cervello dei bambini

A rivelarlo è uno studio condotto dal Cincinnati Children’s Hospital Medical Center.

Troppo tempo davanti a smartphone, tablet e TV danneggia il cervello dei bambini

07 Novembre 2019

I bambini non dovrebbero trascorrere troppo tempo davanti agli schermi di smartphone, tablet, pc e TV perché questa attività potrebbe modificare (e danneggiare) radicalmente il loro cervello, con il rischio concreto di una graduale perdita delle capacità cognitive.

Questa è la conclusione alla quale sono giunti i ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, i quali hanno condotto uno studio proprio su questo tema: un campione di 47 bambini e bambine tra i 3 e i 5 anni sono stati sottoposti a un test per valutare le capacità cognitive. Nel frattempo, i genitori hanno compilato un questionario sulle ore trascorse dai propri figli davanti a un display e sul tipo di contenuti guardati. Le risposte sono state valutate in base ai parametri fissati dall’American Academy of Pediatrics.

In seguito, gli studiosi hanno effettuato una serie di risonanze magnetiche al cervello dei bimbi e hanno scoperto che chi di loro aveva trascorso più tempo davanti agli schermi aveva quella che è stata definita come “integrità della sostanza bianca inferiore”. La materia bianca è la rete di comunicazione interna del cervello, quella tra i neuroni: si tratta, insomma, di quel sistema grazie al quale le informazioni tra le varie zone dello stesso passano nel modo corretto, regolando, tra le altre cose, anche lo sviluppo della capacità linguistica

I ricercatori hanno rilevato che i bambini che hanno riportato punteggi alti nel questionario compilato dai genitori hanno un linguaggio meno espressivo, una minore capacità di nominare gli oggetti in modo rapido e anche una ridotta capacità di scrittura rispetto a quelli che, al contrario, trascorrono meno tempo davanti a uno schermo. “Anche se non siamo ancora in grado di determinare se il tempo di schermatura provoca questi cambiamenti strutturali o implica rischi a lungo termine per lo sviluppo neurologico – ha spiega uno degli autori dello studio, John Hutton -  questi risultati giustificano ulteriori studi per capire cosa significano e come impostare limiti adeguati sull’uso della tecnologia. È evidente la necessità di comprendere gli effetti del tempo di esposizione a uno schermo sul cervello – ha sottolineato - in particolare durante le fasi di sviluppo dinamico del cervello nella prima infanzia, in modo che fornitori, responsabili politici e genitori possano fissare limiti salutari”.

Minori abilità cognitive, deficit del linguaggio e nell’alfabetizzazione sono dunque dei rischi da non sottovalutare. Ecco perché sarebbe opportuno limitare il tempo che i più piccoli trascorrono davanti a smartphone, tablet, pc o TV: secondo la Società Italiana Pediatri, ad esempio, i bimbi al di sotto dei 2 anni di età non dovrebbero proprio utilizzare questi dispositivi; quelli tra i 2 e i 5 anni possono utilizzarli ma al massimo per un’ora al giorno; 2 ore, invece, è il tempo consigliato per i bambini tra i 5 e gli 8 anni.

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