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Taylor Swift cambia il destino di Apple Music

Il colosso di Cupertino si piega all’attacco social della giovane popstar. E Pharrell lancia “Freedom”, in anteprima per la Mela.

Taylor Swift cambia il destino di Apple Music. Sembra incredibile, ma la dolce e sorridente Taylor Swift, popstar da oltre 135 milioni di dischi venduti (35 milioni di album e 100 milioni di singoli digitali), ha cambiato il destino della Apple con un semplice “post” online. Segno dei tempi, infatti, è bastato un attacco frontale della Taylor su Tumblr a convincere i boss del colosso di Cupertino, a cominciare dal potente Tim Cook, che il modello di business di “Apple Music”, nuovo servizio che da fine giugno permetterà ai clienti Apple di ascoltare musica in streaming, andava rivisto. I fatti: appreso che “Music”, la risposta di Apple alla concorrenza di Spotify (o del più giovane Tidal), non avrebbe remunerato gli artisti per la fruizione della loro musica per l’intero periodo di prova di tre mesi concessa a ciascun utente, la Swift, da sempre agguerritissima in materia di tutela dei diritti d’autore, si è fatta paladina dei colleghi, e in particolare dei giovani debuttanti che non hanno grandi mezzi per restare a galla, e ha scritto una lettera dai toni pacati, ma piuttosto cristallina: “La questione non riguarda me. Fortunatamente sono arrivata al mio quinto album dunque facendo i miei show posso mantenere me stessa, la mia band, la mia crew e l’intero team di manager. Ciò riguarda i nuovi artisti o le band che hanno pubblicato soltanto il loro primo singolo, e che non saranno pagati per il loro successo. Ciò riguarda un giovane autore, o autrice, che ha fatto il suo primo lavoro, e che credeva che con i soldi dei diritti avrebbe saldato i propri debiti. Ciò riguarda il produttore che lavora duramente per creare e innovare, proprio come i pionieri della Apple.. Noi non vi chiediamo i vostri iPhone gratuitamente. Per favore, quindi, voi non chiedeteci di darvi la nostra musica senza alcun compenso”. Apriti cielo. Complice la rete e la rapida diffusione virale della lettera della Taylor, la risposta ufficiale dell’azienda di Cupertino è arrivata in tempo record: “Quando mi sono svegliato, questa mattina”, ha detto Eddy Cue, boss di Apple Music, “e ho visto ciò che aveva scritto la Taylor, ho capito che avevamo bisogno di un cambiamento. Ecco perché abbiamo deciso che pagheremo gli artisti (anche) durante il periodo di prova”.

Taylor esulta, Pharrell canta la libertà. “Sono euforica e sollevata”, ha esultato la cantante americana, che oggi, cancellato il “peccato originario” della Mela del compianto Steve Jobs, può vantarsi di aver creato le condizioni per riportare l’equilibrio in un mercato cresciuto a spese dell’industria discografica pre-digitale. Testimonial di questa svolta epocale di Apple, alla fine del mese, è Pharrell Williams, votato dall’edizione americana del magazine GQ uno degli uomini più eleganti del mondo. Tornato al fianco dell’amico Snoop Dogg come autore e produttore del capolavoro “Bush”, nonché firma della colonna sonora del film più amato dai ragazzi d’Oltreoceano intitolato “Dope”, la superstar di Virginia Beach ha concordato con Apple Music l’anteprima mondiale del nuovo brano “Freedom”, Libertà. Il pezzo, un ritornello ostinato e indelebile che potrebbe rivelarsi il degno seguito di “Happy” (il singolo più venduto del decennio), è anche la colonna sonora dello spot pubblicitario del nuovo servizio streaming.

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