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10 anni fa il salvataggio di migliaia di Beagle da Green Hill
Che fine hanno fatto gli esemplari superstiti?
Il 28 aprile 2012 avveniva la liberazione di ben 2.639 esemplari di Beagle dall’allevamento lager di Montechiari (in provincia di Brescia) in cui i cani venivano allevati in pessime condizioni per essere poi vivisezionati. Durante un pacifico corteo, alcuni dimostranti riuscirono ad entrare nell’allevamento Green Hill, portando in salvo i cuccioli. La manifestazione si concluse con 12 arrestati ai quali si aggiunse successivamente un’altra persona. Ma sono diventate famose le immagini dei cuccioli salvati, passati oltre il filo spinato di mano in mano.
L’evento ebbe un grande impatto sociale e nel 2014 fu varata la legge che vieta l’allevamento di cani, gatti e primati da laboratorio. La prima mamma Beagle liberata quel giorno fu ribattezzata Libera. Tutti i cani salvati furono adottati da diverse famiglie, anche quelli che a causa dei maltrattamenti sarebbero morti dopo poco tempo.
A Green Hill i cani erano destinati alla morte in laboratorio, mentre le femmine erano considerate macchine per produrre cuccioli. Vivevano in gabbie minuscole, ammassati, vedendo solo la luce artificiale dei sotterranei in cui erano rinchiusi. Molti hanno sviluppato malattie e problemi comportamentali a causa dei traumi subiti. Green me ha creato una gallery per omaggiare i Beagle di Green Hill e vedere che fine hanno fatto i cani salvati a 10 anni di distanza. Sfoglia le immagini per scoprirlo.