Lou Reed, a New York un ricordo sobrio e commosso
Alla commemorazione nella Grande Mela c'era anche Laurie Anderson, moglie del cantante scomparso
Alla commemorazione nella Grande Mela c'era anche Laurie Anderson, moglie del cantante scomparso
Ricordo commosso. E’ stato un saluto sobrio, informale, con tanta commozione ma senza fronzoli e pubblicità di sorta, quello che New York ha tributato a Lou Reed. Con la Grande Mela che spesso è apparsa nei lavori dell’autore di “Perfect Day” sono stati proprio i newyorkesi i primi a omaggiare l’icona scomparsa il 27 ottobre scorso vicino alla Paul Milstein Pool and Terrace del Lincoln Center, un raduno aperto a tutti, senza discorsi e performance dal vivo ma solo con la voce di Lou, la sua chitarra, le sue canzoni.
La voce di Lou. All'una in punto di un freddo pomeriggio newyorkese hanno iniziato a diffondersi le note della chitarra elettrica e delle percussioni tribali di “The blue mask” che hanno aperto una lunga serie di pezzi selezionati dalla famiglia e dagli amici più cari di Reed. Il tutto si è svolto senza pubblicità, in un'atmosfera sobria e informale e, per tre ore, è stata semplicemente la musica di Lou a parlare
Laurie Andreson. Il programma ha raggiunto il suo apice con l’epica e gloriosamente rumorosa “Sister Ray” da “White Light/White Heat”, seguita dalla commovente “Think It Over”, dal successo mondiale “Walk on the Wild Side”. Durante l’omaggio è apparsa a sorpresa anche Laurie Anderson, moglie di Reed, fermandosi a parlare con alcune delle persone sedute nelle prime file e ricevendo i tanti scatti dei fotografi.