28 Aprile 2014
Il cantante degli Arctic Monkeys Alex Turner spiega di non misurare il successo della band dai premi vinti: "Siamo dei vincenti quando scriviamo una bella canzone, non quando ci premiano"
No ai premi. Nell’ultimo anno, gli Arctic Monkeys hanno fatto incetta di premi e riconoscimenti, eppure per il frontman Alex Turner non è da questi dettagli che si può giudicare la grandezza di una band. Il musicista già in altre occasione aveva rivelato che la vittoria della sua band ai Brit Awards (miglior gruppo e miglior album per "AM") non aveva grande importanza per lui, ed ora ha ribadito il concetto in un’intervista a NME. "Non credo di potermi vantare per accettare un premio per una gara che non sapevo neanche di correre – ha dichiarato il chitarrista-cantante - e non posso far finta di comportarmi come se fosse qualcosa che ho sognato sin da bambini, semplicemente perché non sarebbe la verità. Se questa è la verità per voi va bene, ma non lo è per me. Non ho mai visto la musica da questo punto di vista, per me il successo arriva quando si riesce a concepire una canzone o un'idea, e non vincendo un qualche tipo di premio o ricevendo una pacca sulla spalla".
Il famigerato discorso. Del resto che Alex Turner non fosse un personaggio nella "norma" lo si era capito già nel corso della serata dei Brit. È rimasto scolpito nella memoria di tutti, infatti, il suo strampalato "acceptance speech", nel quale ha dichiarato che il rock non morirà mai. Un discorso che è stato anche molto criticato da alcuni addetti ai lavori. "Ci sono persone che possono avere un atteggiamento rock n'roll e non essere mai parte di una band", ha detto in risposta il batterista Matt Helders. "E' difficile definire cosa è rock and roll – ha continuato Turner – forse è più facile individuare cosa non lo è. Non è rock un taglio di capelli o una cintura. Il miglior modo per spiegarlo è definire il rock come un faro nella vostra visione, una cosa che non si può disegnare su una mappa".