Adele batte i paparazzi, risarcimento "a cinque cifre"
Dopo la pubblicazione delle foto del figlio Angelo, Adele ottiene un maxirisarcimento dai paparazzi
Dopo la pubblicazione delle foto del figlio Angelo, Adele ottiene un maxirisarcimento dai paparazzi
Scatti cari. Costeranno cari all’agenzia fotografica Corbis Images gli scatti “rubati” del piccolo figlio di Adele. La cantante britannica infatti ha vinto la causa legale intentata dopo la pubblicazione delle immagini che ritraevano il piccolo Angelo, durante un momento di vita privata, ottenendo un risarcimento “a cinque cifre” (è ignota l’entità precisa della sanzione) per la violazione della privacy nei confronti del minore.
La causa legale. La famiglia di Adele aveva infatti portato in giudizio l'agenzia per alcune fotografie scattate durante “momenti chiave” della vita del piccolo. Istantanee ottenute, ovviamente, senza il consenso dei genitori, tanto che l’avvocato della cantante, Jenny Afia, ha specificato che Adele accetta il suo status di personaggio pubblico, ma non è concorde con le incursioni dei paparazzi nella sua vita privata: “Quelle immagini sono state scattate nel privato, in momenti non legati a impegni professionali e pubblici di Adele. Una chiara violazione del diritto di privacy”.
La condanna. E in effetti la decisione della controversia ha dato ragione ad Adele (“I figli di genitori famosi non sono celebrità. La legge può e deve proteggerli” ha detto il giudice) con la Corbis Images che ha accettato di risarcire con una somma “a cinque cifre” assicurando che le immagini non verranno più pubblicate o sfruttate a fini commerciali in futuro. E la soddisfazione per la sentenza l’ha espressa anche il marito di Adele, Simon Konecki: “Il primo viaggio o la prima gita sono cose che devono rimanere sul piano intimo della famiglia, non devono finire sui tabloid. Quei fotografi non avevano il diritto di intromettersi e far pubblicare foto contro la nostra volontà”.