Love Mi: Tananai scende nel pubblico, ma non sa risalire sul palco

Se pensiamo al fenomeno italiano del momento non possiamo che farci venire in mente il nome di Tananai. Ultimo a Sanremo nel 2022, preso sotto le ali di Fedez ha dimostrato come gli ultimi saranno i primi. È il classico ragazzo della porta accanto, semplice, un po' buffo, ma anche molto profondo. Lo ha dimostrato con Tango, la sua rivincita sul palco dell’Ariston con un quinto posto e una canzone diventata disco di platino che ha commosso tutti sulla storia (vera) di un ragazzo e una ragazza separati dalla guerra in Ucraina perché lui costretto al fronte. 

Per Tananai l’esibizione sul palco di Love Mi in piazza Duomo è stata l’ennesima consacrazione, con i 20.000 accorsi nel luogo simbolo della sua Milano che cantavano ad una sola voce i suoi brani. E lui, di contro, guardava la folla con occhi increduli e sognanti come siamo abituati a vederlo ogni volta che si rende conto del potere che ha la sua musica. Baby Goddamn, Sesso Occasionale, Abissale e Tango hanno infiammato le persone presenti e Alberto Cotta Ramusino si è un po' fatto prendere dal momento, rendendosi protagonista di un’altra di quelle “gaffe” che contribuiranno a dargli ulteriore popolarità e a confermare la sua simpatia innata. 

Travolto dall’affetto del pubblico, infatti, ha voluto sentirsi più vicino ai tanti presenti ed è sceso dal palco per stare in mezzo a loro. Peccato che poi non sapesse come risalire. In uno dei tanti video che girano in rete lo si sente dire: “Wow, Milano. Non dovevo farla questa cosa. Ora non so da dove salire”. A quel punto chiede aiuto ai tecnici, domandando: “Di là?”. Scalando casse improvvisate nel tentativo di tornare sul palco, si trova davanti ad una mezza trappola: “Ma qua c’è un buco? No? Boh, ok”. Alla fine il buco fortunatamente per lui non c’era e l’esibizione ha potuto proseguire, non prima di “scusarsi” per l’improvvisata: “Chiedo scusa ai cameraman, ma volevo sentirvi un po' più vicini”. E così ancora una volta Tananai ha conquistato tutti, anche con il suo fare maldestro e la sua improvvisazione ma soprattutto per la sua spontaneità.