Music Biz
BigMama si racconta: "Mi hanno tirato pietre per il mio aspetto"
"Ho capito che le energie negative vanno trasformate in positive, che gli altri ti giudicano anche in base alla proiezione che hai di te stessa"
BigMama è una delle cantanti in gara di questo 74esimo Festival di Sanremo. In vista dell’inizio della kermesse canora l’artista, in una lunga intervista al Corriere della Sera, ha raccontato i suoi inizi e il difficile passato che si porta sulle spalle.
Nata ad Avellino, classe 2000, la giovane rapper fin da quando era piccola ha dovuto fare i conti con varie forme di bullismo sia fisico che psicologico. La sua unica colpa, che una colpa poi non è, era quella di non avere un corpo che rientrasse nei canoni estetici imposti dalla società. Il suo non omologarsi l’aveva resa un bersaglio.
"Ho scritto il mio primo brano a 13 anni dopo che alcuni ragazzini mi hanno tirato delle pietre addosso per il mio aspetto fisico", ha rivelato la cantante al Corriere. La musica è stata la sua luce in fondo al tunnel e adesso la rapper è pronta a calcare il palco più importante che c’è. L’emozione è tanta così come anche la paura. "Ho tanta paura, avere i riflettori puntati addosso è molto bello ma anche molto brutto: ogni passo giusto viene amplificato, ma anche ogni passo sbagliato. Ho paura di deludere soprattutto me stessa, le mie aspettative. Alle prime prove appena i violini hanno iniziato a suonare ho pianto tutte le lacrime che avevo, perché è stato il momento in cui ho capito che stava succedendo davvero", ha dichiarato la cantante.
Il titolo della canzone che porterà in gara è La rabbia non ti basta. Al Corriere ha spiegato il senso profondo del suo testo: "Il senso è quello di non avere paura di credere in se stessi, di non farsi condizionare da quello che pensano gli altri; è anche un modo per scusarmi con la me bambina: se ti dicono che non puoi cantare perché sei grassa, perché sei donna, perché vieni da un paesino, fregatene". La rabbia è stata per parecchio tempo una costante nella vita di BigMama, ma adesso l’artista può dirsi finalmente libera da questo sentimento negativo.
"Quando il mondo ti odia e le persone ti odiano, la prima risposta è l’odio: odiavo il mondo, odiavo gli altri, odiavo me stessa. Nei miei primi testi c’era tantissimo rancore, pensavo all’autolesionismo, al suicidio, sfogavo la rabbia su me stessa. Ma poi ho capito che le energie negative vanno trasformate in positive, che gli altri ti giudicano anche in base a come ti senti, a come ti presenti, in base alla proiezione che hai di te stessa. Per questo oggi dico che ‘la rabbia non ti basta’", ha detto.