Music Biz
Geolier: “Errori di grammatica? Rimpiango di non aver studiato”
Bagno di folla per il rapper che si è prestato a rispondere alle domande degli universitari nel corso di un incontro in facoltà a Napoli
Geolier, ospite della sede di Scampia dell’Università Federico II di Napoli, ha incontrato circa 500 studenti dell’ateneo. Ad accoglierlo un caloroso applauso da parte di tanti fan. Il rapper si è prestato a rispondere alle loro domande, tra cui molte sul suo passato e sul suo futuro. Proprio riguardo a cosa accadrà prossimamente, ha ironizzato: “Come mi vedo nel futuro? Speriamo vivo! Il tempo corre, vedo mio nipote crescere giorno dopo giorno. Mi sento sempre in corsa, come se corressi sempre. Mi voglio muovere sempre, nel mio futuro spero di avere tempo per fare tutte le cose che voglio fare. Ho 24 anni, sono giovane, ma sento sempre di avere poco tempo a disposizione”.
Quanto al passato, ha qualche rimpianto in primis di non aver studiato a sufficienza. Ha sostenuto: “Dovrei cambiare la mia vita dall’inizio, sicuramente qualcosa legato alla musica, forse il Conservatorio, la musica mi è sempre piaciuta. Ho il rimpianto di non aver studiato, spesso temo di non riuscire a esprimere me stesso”. E a chi gli ha risposto che riesce alla perfezione a esprimere gli stati d’animo di un’intera generazione, Geolier ha replicato: “Tante volte ho parlato con persone che mettevano in evidenza i miei errori grammaticali, ma io ho bisogno di parlare il napoletano, una lingua pesante. Noi siamo più forti, veniamo dalla periferia, abbiamo fame, nessuno ci ha regalato niente, sono andato a lavorare a 9 anni per realizzarmi, pensano che la periferia sia uno svantaggio, invece non lo è: abbiamo fame negli occhi e non ce l’hanno tutti”.
Il rapper ha anche voluto incoraggiare i ragazzi ad affrontare al meglio i momenti di difficoltà: “Dobbiamo mettere il 100% nelle cose, anche se non si arriva all’obiettivo dobbiamo essere fieri di noi stessi, quando cadiamo e ci rialziamo nessuno ci dice bravo, nessuno c’è a rialzarti”. Emanuele alla fine ammette di essere un ragazzo come tanti altri, anche se sotto altri aspetti: “Qua dentro io non posso insegnare niente a nessuno, posso solo imparare. Ho mille paure e mille ansie prima di un disco come le avete voi prima di un esame”.
Doveroso anche un omaggio alla sua Napoli che non cambierebbe con nessun’altra città al mondo: “Aldilà del legame che ho con la gente e la città e l’ispirazione che mi dà, Napoli mi ha creato. Non posso portare questo in un’altra città. Io sto combattendo per portare l’industria musicale a Napoli e poi me ne vado io? No, non succederà mai”. Una Napoli a cui è legatissimo: “Quando voglio stare tranquillo sto nel mio rione, lì le persone non mi fermano, sanno che sto là per sentirmi a mio agio, tutti mi chiamano Emanuele e mi piace”.