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Lucio Corsi a Sanremo con “Volevo essere un duro”: testo e significato

Il cantautore toscano debutta al Festival di Sanremo con “Volevo essere un duro”: un brano sulla disillusione della vita

Lucio Corsi a Sanremo con “Volevo essere un duro”: testo e significato

Credits: Ufficio Stampa

07 Febbraio 2025

Redazione 105

Lucio Corsi fa il suo debutto al Festival di Sanremo 2025 con Volevo essere un duro, un brano che esplora la fragilità umana e il contrasto tra sogni e realtà. La canzone, nata circa un anno e mezzo fa, anticipa il nuovo album dell’artista, che sarà accompagnato da un tour a partire da aprile.

Nonostante sia la sua prima volta all'Ariston, il cantautore toscano ha raccontato a RaiPlay: “L’Ariston non mi fa paura, ma mi emoziona. È un posto magico se ripenso a chi c’è stato. Poi suonare con l’orchestra è un onore. Mi incuriosisce l’aspetto che conosco meno, quello televisivo: chissà come sarà stare dentro alla televisione”.

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Il significato

 

Il brano racconta la disillusione di chi ha sempre desiderato essere forte e impenetrabile, ma si ritrova a fare i conti con la propria sensibilità. La canzone gioca con gli stereotipi della figura del "duro", mostrandone invece il lato più vulnerabile e autentico.



Il testo

Volevo essere un duro

Che non gli importa del futuro

Un robot

Un lottatore di sumo

Uno spaccino in fuga da un cane lupo

Alla stazione di Bolo

Una gallina dalle uova d’oro

Però non sono nessuno

Non sono nato con la faccia da duro

Ho anche paura del buio

Se faccio a botte le prendo

Così mi truccano gli occhi di nero

Ma non ho mai perso tempo

È lui che mi ha lasciato indietro

Vivere la vita

È un gioco da ragazzi

Me lo diceva mamma ed io

Cadevo giù dagli alberi

Quanto è duro il mondo

Per quelli normali

Che hanno poco amore intorno

O troppo sole negli occhiali

Volevo essere un duro

Che non gli importa del futuro no

Un robot

Medaglia d’oro di sputo

Lo scippatore che t’aspetta nel buio

Il Re di Porta Portese

La gazza ladra che ti ruba la fede

Vivere la vita

È un gioco da ragazzi

Me lo diceva mamma ed io

Cadevo giù dagli alberi

Quanto è duro il mondo

Per quelli normali

Che hanno poco amore intorno

O troppo sole negli occhiali

Volevo essere un duro

Però non sono nessuno

Cintura bianca di Judo

Invece che una stella uno starnuto

I girasoli con gli occhiali mi hanno detto

“Stai attento alla luce”

E che le lune senza buche

Sono fregature

Perché in fondo è inutile fuggire

Dalle tue paure

Vivere la vita è un gioco da ragazzi

Io

Io volevo essere un duro

Però non sono nessuno

Non sono altro che Lucio

Non sono altro che Lucio

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