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Rkomi parla dell’esperienza sanremese: “Voglio assecondare il caos”

Un percorso intrapreso ben specifico che non si ferma qui: presto potremo ascoltare nuova musica in linea con il suo spirito di continua ricerca e sperimentazione

Rkomi parla dell’esperienza sanremese: “Voglio assecondare il caos”

Credits: Getty Images

19 Febbraio 2025

Redazione 105

Dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2025, Rkomi ha condiviso le sue riflessioni sull’esperienza e sul significato del brano che ha portato in gara, Il ritmo delle cose. Il cantante si è classificato al 28° posto, un risultato certamente ben al di sotto delle aspettative. Per lui la kermesse canora ha comunque rappresentato per lui un’opportunità per esplorare nuove sonorità e tematiche profonde. Il pezzo, dal sound elettro-pop, affronta la relazione sempre più complessa tra l’uomo e la tecnologia, mettendo in luce come il progresso, anziché avvicinarci, ci renda spesso più soli

Rkomi ha spiegato il suo approccio artistico con queste parole: “Forse non si capisce bene cosa dico, ma il mio lavoro è scomporre anche il linguaggio, spezzare le parole e mettere in crisi il fatto di poter essere compreso da qualcuno per toccare quella solitudine in cui cerchi almeno di capire chi sei tu”. Un’idea che riflette il suo stile unico e il modo in cui concepisce la musica come uno strumento per esplorare emozioni e contraddizioni.

Dopo la sua esibizione sul palco dell’Ariston, l’artista ha voluto raccontare il lungo cammino che lo ha portato fino a questo punto. Sanremo è stato per lui una sfida, un’occasione per mettersi alla prova e mostrarsi sotto una luce diversa. “Prima che iniziasse la settimana più delirante dell’anno ho raccontato a un giornalista di come dai primi palchi, col cappuccio calato dove non riuscivo a vedere né me stesso né le persone che avevo davanti, è stato un lungo processo per togliere gli strati che dividevano me dal pubblico, fino ad arrivare a petto nudo”.

Rkomi ha dunque sottolineato quanto il suo percorso artistico sia stato anche un viaggio interiore. “Quest’anno penso di aver fatto un passo in più e di essermi tolto uno strato di pelle ancora più difficile da mostrare. Questo mondo ci vuole sempre sicuri di noi, chiari, definiti. A me va bene essere indefinito invece, perdermi, assecondare il principio del caos”.

Nel suo discorso, Rkomi ha voluto lanciare anche un messaggio di libertà e consapevolezza, invitando il pubblico a non lasciarsi condizionare dalle convenzioni e dai giudizi affrettati. “Il dubbio, la domanda, è così potente. Io so cosa voglio ora. Voglio libertà, la voglio da voi, liberi di non farvi prendere dalla fretta di giudicare o al contrario liberi di non trattenere il vostro sdegno. Mi piacerebbe solo che lo facessimo per tutto, non solo per il calcio o per la musica. Mentre cantiamo là fuori c’è altro, e sempre a quello io guardo, anche mentre ero su quel palco. Sono fiero di chi non si ferma e cerca sempre altro da se stesso. E per voi che ascoltate: grazie, il disco arriva presto”.

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