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Lucio Corsi: “Con il mio nuovo album ho eliminato tutti i filtri”

Redazione 105

“A Sanremo ho sofferto per l’uso degli auricolari, vanno proprio contro la mia idea di live, ti rinchiudono in una bolla e non senti più nulla”

Lucio Corsi dopo il successo sanremese ha presentato il suo nuovo album Volevo essere un duro, contenente nove brani in cui racconta storie e personaggi in modo davvero diretto. “Ho sempre cercato di parlare delle persone attraverso le onde, il vento, il buio, la notte, il sonno, il sogno, gli animali che popolano la Maremma. Invece ora ho eliminato i filtri. Perché volevo imparare a farlo, perché tanti cantautori come Ivan Graziani o Lucio Dalla hanno saputo farlo in maniera magistrale, non rinunciando al sogno e alla fantasia”.

Tra i brani contenuti nel disco spiccano Sigarette, che parte da un gesto quotidiano per raccontare un momento di vita, e Francis Delacroix, dedicata a un amico immaginario ma reale. Let There Be Rocko ricorda il bullo delle medie, mentre Questa vita è un dialogo con sé stesso. Il viaggio musicale si chiude con Nel cuore della notte, che evoca le sere di provincia, tra noia e ricerca. Corsi trasforma l’ordinario in poesia, raccontando storie attraverso la sua musica.

Musica a parte, Corsi ha spiegato di sentirsi molto bene dopo quanto successo: “Sono felice. Sono circondato dai ragazzi che suonano con me da una vita, da mio fratello Tommaso Ottomano. Restiamo con i piedi per terra, veniamo tutti da una zona in cui gli alberi nascono, durante la loro vita puntano il più in alto possibile e poi si scavano la fossa proprio lì dove sono sbucati. Non penso che mi serve una corazza maggiore per vivere questo momento. L’importante è restare concentrati sulla musica, sulle cose che mi hanno guidato qui”.

Pochi magari lo sanno ma è anche un amante dell’arte: “È qualcosa che mi ispira, come le storie che raccolgo in giro. Amo Ligabue, i suoi quadri. Andava in giro in moto portando l’ultimo quadro appena finito sulle spalle. Andava in giro per i paesi, lo faceva vedere a tutti e poi volava via con la fantasia. Non aveva mai visto una tigre dal vivo, ma sapeva riprodurre la sua essenza”. Arte che ritroviamo anche nella copertina dell’album: “Anche questa volta è il quadro di mia madre, lei dipinge da tutta la vita. Io sono nato nel 1993, quest’opera è del 1991, e questa ballerina dai capelli rossi è sempre stata nella mia testa. Cosa rappresenta? Ognuno deve trovare la propria interpretazione, come con le canzoni”.

Inevitabile parlare dell’Eurovision: “Quando è arrivato l’annuncio di rinuncia di Olly, ci avevamo un po’ pensato, eravamo preparati a ogni opzione. Io e Tommaso eravamo della stessa idea, ‘si va, siamo in ballo e continuiamo a ballare’. Vado, quindi, all’Eurovision con lo stesso identico spirito di Sanremo, con la stessa linea, e senza tanti fuochi d’artificio. Vogliamo concentrarci sulla musica, sugli strumenti, senza troppi fronzoli. In più porterò l’armonica. Topo Gigio? No, non ci sarà. La nostra collaborazione era per ‘Nel blu, dipinto di blu’, all’Eurovision vado con ‘Volevo essere un duro’”.

Nel mentre e dopo c’è il tour nei club, i festival estivi e i due ippodromi di Roma e Milano: “Suonerò con la mia solita band, ci saranno tante chitarre, saremo in sette sul palco. Non vedo l’ora, mi piace il live. A Sanremo ho sofferto per l’uso degli auricolari, vanno proprio contro la mia idea di live, ti rinchiudono in una bolla e non senti più nulla. Io quando vado a vedere un concerto voglio qualcosa di diverso dalla versione dell’album che possono ascoltare a casa”.

Infine un riferimento alla provincia e alla campagna, dove è cresciuto: “Nell’ultimo brano dell’album, ‘Nel cuore della notte’, parlo della noia, della pace e del leggero confine che le divide. In provincia si respira quella pace che spesso è noia, e che spesso è pace, l’equilibrio è sottile. E io sono molto felice di essere cresciuto in campagna, in provincia di Grosseto, perché ho sperimentato quella noia con la quale bisogna imparare a fare conti, perché è parte della nostra vita. Bisogna trovare un modo per dialogare con la noia e anche il silenzio è qualcosa di bellissimo perché ti costringe a tirare fuori un sacco di pensieri. Quando vado a letto spesso non ricerco il silenzio per dormire, ma è fondamentale per fare musica. Gli strumenti mi hanno insegnato a restare in silenzio, quando è il momento”.

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