Music Biz
24 Gennaio 2018
Tra un disco di platino per il suo album "Possibili Scenari" e un tour negli stadi in arrivo con l'estate, Cesare Cremonini ha trovato il tempo e la sensibilità per un'intervista molto profonda con Avvenire, il quotidiano della CEI. Tra le domande, anche una su Cristo, che Cesare aveva esplicitamente citato lo scorso Natale. "È pericoloso citare Cristo, per un artista pop?". "No, e comunque resto fedele all’educazione e alla cultura che ho, il che peraltro non significa avere paraocchi. Offro al pubblico la mia sensibilità fiducioso che sia un dovere, il mio ruolo non è far mie esigenze altrui… Io credo, in quanto sento, e lo offro con candore: non può far danno ad altri".
Cremonini ha anche spiegato cosa lo spaventi di più della realtà che ha intorno: "Il mutismo. La quantità di persone che non possono trovare riferimenti adatti alla propria sensibilità. Mi spaventa una società sempre raccontata in modo cinico mentre ci sono milioni di eroi del quotidiano, gente che lotta per la famiglia, per i bambini…". E il suo dovere di artista è proprio questo, spiega ad Avvenire: "Farsi carico di costoro che non hanno voce, delle sensibilità senza riferimenti. Siamo in un’epoca musicale molto povera, ma forse è un terreno fertile per dire cose diverse".