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Music Biz

Linkin Park, Mike Shinoda parla del rapporto con i fan dopo la morte di Chester Bennington: "Un'esperienza catartica"

Dopo la tragica morte del frontman, Shinoda ha raccontato com'è riuscito lentamente a superare l'assenza dell'amico e collega.

Mike Shinoda ha dichiarato di aver vissuto molto intensamente la morte di Chester Bennington. Il musicista è stato impegnato con Post Traumatic, l'album da solista inciso dopo la morte del leader dei Linkin Park. Ma nonostante il lavoro, è riuscito a gestire i fan del cantante morto suicida a luglio 2017, parlando e interagendo con loro. Parlando con ET Canada, Shinoda ha definito questo momento "un'esperienza catartica".

"Quest'ultimo anno è stato folle e ho voluto metterlo in musica", ha detto Shinoda, che ha voluto spiegare ai fan il momento che sta vivendo e la voglia di "condividere tutto ciò che ho imparato con altre persone". Ma non sempre è andata così. Shinoda ha anche affrontata l'ansia di parlare con i fan della morte di Bennington, ma che una volta iniziata la condivisione con i gruppi di igiene mentale, ha vissuto "un'esperienza catartica, per loro e per me stesso".

Parlando del suo album da solista, Shinoda ha ricordato: "Tutto è iniziato in un posto molto buio. All'inizio non riuscivo a farlo uscire. Mi sembrava tutto claustrofobico. Perdere uno dei miei più cari amici e collaboratori... Mi sentivo davvero perduto". Ma affrontare questo momento grazie anche ai fan di Bennington è stato utile: "La vita era difficile, la musica era facile. La musica rende le cose più facili".

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