Per aspera ad astra, recita il libretto di Tutto da capo. E alle stelle, anche stavolta, i Gemelli DiVersi ci sono arrivati davvero. In tempo record, visto che per guadagnare la vetta della classifica italiana con il nuovo album, Grido, Strano, Thema e THG, complice l’alta rotazione di
, ci hanno messo poco più di una settimana. Eppure, tolti la raccolta uscita nel 2009 intitolata Senza fine 98-09. The Greatest Hits, la partecipazione – non proprio fortunata – al Festival di Sanremo nello stesso anno con il brano “Vivi per miracolo” e il progetto solistico di
Grido, i pionieri dello
spaghetti funk non pubblicavano un disco inedito dai tempi del trionfo di
Boom, nel 2007. Acqua passata. Oggi questi quattro moschettieri del pop/rap italico sono tornati per restare. E per riprendersi lo scettro di numeri uno del music-biz nostrano. Senza rinnegare il passato, anzi, ma cantando l’amore, l’amicizia, l’esperienza e le difficoltà del tempo in cui viviamo, e scolpendo un sound modernissimo che attinge all’house music, al dubstep, all’r&b e persino al reggae. La risposta del pubblico è stata, come dicono gli americani, inattesa e immediata. A cominciare dal singolo
Per farti sorridere, primo atto della rinascita dei Gemelli DiVersi. Una rinascita scandita da 15 canzoni dal successo già scritto, prodotte in totale autonomia e impreziosite da poche, ma importanti, collaborazioni. Quella con l’urban star nordafricana
Ahmed Soultan (“Miss U Much”), quella con il top dj e producer
Steve Forest (“Questa è una rapina”) e quella, una vera manna per i seguaci della famiglia Aleotti, con
J-Ax, che di Grido è il fratello, in
Spaghetti Funk is dead. Una traccia hiphop che, sulla falsa riga di un vecchio successo di Nas battezzato “Hiphop is dead”, dimostra proprio il contrario. E allora lunga vita allo Spaghetti Funk. E ai
Gemelli DiVersi!