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Rita Dalla Chiesa shock contro il Festival di Yulin: “È peccato mortale volere l’estinzione dei cinesi?”

La conduttrice condanna il festival cinese della carne di cane con toni forse un po’ troppo accesi.

Rita Dalla Chiesa shock contro il Festival di Yulin: “È peccato mortale volere l’estinzione dei cinesi?”

23 Giugno 2020

Il 21 giugno in Cina si è celebrato il Festival di Yulin, il tanto discusso festival tradizionale dedicato alla carne di cane: durante questa ricorrenza vengono uccisi e macellati migliaia di cani e gatti e per questo motivo in tutto il mondo questa festa viene condannata e sono in tanti a richiederne l’abolizione.

Tra queste c’è anche Rita Dalla Chiesa, la quale si è scagliata contro i cinesi forse alzando un po’ troppo i toni. Su Twitter ha condiviso un articolo che parlava del Festival di Yulin, scrivendo una frase molto forte che ha scatenato un grande polemica: “Cina, al via il festival della carne di cane di Yulin: migliaia di animali macellati. Crudeltà incredibile. È peccato mortale volere l’estinzione del popolo cinese?”.

Il tweet ha scatenato l’indignazione di molti utenti che hanno aspramente criticato la conduttrice, definendo la sua dichiarazione esagerata e ipocrita: “Gli indiani – ha scritto qualcuno – dovrebbero volere la stessa cosa di noi, perché mangiamo le mucche, e gli arabi lo stesso, perché mangiamo i maiali”. In tanti hanno ricordato che gli allevamenti intensivi utilizzati anche in Occidente non sono certo da meno, rispetto al Festival di Yulin, in fatto di violenza sugli animali.

Sì, è un peccato mortale – ha scritto un altro utente come risposta al tweet – tra un cane e un uomo è un filo più grave pensare di ammazzare un uomo. Comunque questa è ipocrisia occidentale, la carne la mangiamo anche noi e gli animali che mangiamo non vengono trattati con i guanti, dobbiamo solo stare zitti”. "Mi sa di sì, signora Rita - ha risposto un altro utente -C'era un signore molti anni fa che voleva fare la stessa cosa con il popolo ebreo. Non credo di doverle dire come è finita".

Se da una parte c’è chi si è indignato per le parole di Rita Dalla Chiesa, dall’altra c’è anche chi la difende e la giustifica, sostenendo che la sua frase sia stata una sorta di sfogo da animalista convinta ma che in realtà non è qualcosa che pensa davvero.

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