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Credits: Instagram/unibarcelona
25 Novembre 2020
Tutti noi sappiamo quanto sia importante la diagnosi precoce nel caso di alcune malattie aggressive, come il tumore. Judit Giró Benet, ingegnere biomedico di 23 anni, ha ideato il Blue Box. Si tratta di un dispositivo particolare che aiuterà le donne a monitorarsi e a rilevare i primi segnali di un cancro al seno. Grazie a questo piccolo box, la ragazza ha vinto il James Dyson Award 2020.
Il macchinario non è invasivo, ha un costo contenuto e può essere comodamente usato a casa, senza l'ausilio di un professionista. Alla base del suo funzionamento sfrutta l'intelligenza artificiale. Judit ha avuto questa idea quando a sua madre è stato diagnosticato un cancro. Approfondendo la questione, la ragazza ha appreso che uno screening periodico a volte è molto difficile da eseguire, spesso costa parecchio e bisogna per forza andare in ospedale. Il 40% delle donne, quindi, non lo fa. È così che si è sentita la necessità di lavorare su un dispositivo che fosse utilizzabile all'interno delle mura domestiche e fosse alla portata di tutte.
Il Blue Box funziona con un campione di urina: tramite l'algoritmo è possibile fornire una diagnosi (questo reagisce a metaboliti specifici). Nel caso il test risulti positivo, il sistema è programmato per mettere in contatto la persona con un operatore sanitario.
Judit ha spiegato così il suo rivoluzionario progetto: "Blue Box ha il potenziale di rendere lo screening tumorale parte della routine quotidiana. Può aiutare a cambiare il modo in cui la società lotta contro il tumore al seno, facendo sì che le donne possano evitare una diagnosi in stadio avanzato. Il giorno in cui James Dyson mi ha comunicato di aver vinto il premio internazionale è stato un vero punto di svolta poiché il premio in denaro mi permetterà di brevettare ulteriormente e di velocizzare la ricerca e lo sviluppo. Ma, soprattutto, sentire che Dyson crede nella mia idea mi ha dato la fiducia di cui ho bisogno in questo momento di vitale importanza".