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Siamo un po' tutti lupi mannari (secondo uno studio)
Una ricerca ha dimostrato che la luna piena ci rende più inquieti e meno assonnati
A dirlo è uno studio condotto in collaborazione tra tre Università: quella di Washington, Università Nazionale di Quilmes in Argentina e Università di Yale. I partecipanti alla ricerca universitaria sono stati seguiti grazie a un monitor da polso per un intero ciclo lunare di 29.5 giorni. Quel che è emerso è che nei giorni di luna crescente, e soprattutto appena prima della luna piena, tendiamo a fare più facilmente le ore piccole e dormire meno, mentre con la luna calante si dorme meglio e più a lungo.
Lo studio parla di una variazione del sonno media da 46 a 58 minuti. Come mai?
L'ipotesi più gettonata è quella di un adattamento naturale che abbiamo ereditato dai nostri antenati che sfruttavano la naturale luce della luna in assenza di elettricità.
Vi è mai capitato di notare quanta luce può fare la luna in una notte dal cielo limpido?
Se vivete in città è difficile notarlo perché le luci artificiali sono molto invadenti, ma quando avete la fortuna di esser appena fuori dai centri urbani, fateci caso. Si potrebbe quasi camminare per boschi senza torcia, ma sconsigliamo di farlo!
Ad ogni modo gli amanti della notte non hanno avuto bisogno del supporto di uno studio scientifico per intuire che luna piena e notti di festa fossero una coppia perfettamente funzionante (ovviamente non in tempo di pandemia)! Il Full Moon Party è il nome, non casuale, di una delle feste notturne più famose del mondo. Dal 1985, ogni mese turisti e giovani del luogo si riuniscono sulla spiaggia di Haad Rid in Tailandia per un party che va in scena dal tramonto all’alba tra secchielli di alcolici e spettacoli di luci e musica.
Sarebbe bellissimo fare una festa mondiale, alla luce della luna, quando il Covid19 sarà un lontano ricordo.