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L'Australia per ripicca boicotta le ricette italiane

Dopo lo stop dei di 250 mila vaccini AstraZeneca diretti in Australia

L'Australia per ripicca boicotta le ricette italiane

10 Marzo 2021

Redazione 105

Qualche giorno fa il governo italiano ha deciso di bloccare l’export di 250 mila dosi di vaccino AstraZeneca destinate all’Australia, a causa dei ritardi di produzione e consegna dell’azienda nei confronti dell’Europa. A fronte di un accordo per consegnare 80 milioni di dosi entro il primo trimestre del 2021, riuscirà a produrne meno della metà. La replica del premier australiano Scott Morrison era stata assolutamente diplomatica e la faccenda sembrava chiusa: «In Italia muoiono 300 persone al giorno. Posso certamente capire l’alto livello di ansia non solo là, ma in molti altri Paesi in Europa. Sono in una crisi senza freni. Da noi non è così».

A tenere viva la polemica, ma con la giusta ironia è stato però il giornalista australiano Naaman Zhou che su Twitter ha lanciato una rappresaglia ferendo l’Italia su ciò che ama di più: il buon cibo. Il giornalista ha postato una foto di linguine con questa didascalia: «Fino a quando l’Italia non rimanderà quelle 250mila dosi all’Australia, le spezzerò a metà e le condirò con una salsa a base di panna che chiamerò “carbonara”». La provocazione ha dato il la a una serie si scempi culinari volti a offendere la nostra cucina e il nostro gusto culinario. Kate Silver, giornalista della BBC, ha dichiarato spergiurando che d’ora in avanti cucinerà la pasta condendola «con frutti di mare e aggiungendo sopra del parmigiano»

L’utente Alison colpisce nel vivo della tradizione italiana, rovinando la cottura della pasta. Propone il suo metodo dissacrante «in acqua fredda, senza sale, per almeno 20 minuti. Magari anche nel microonde. Bisogna impegnarsi».
Ovviamente arriva la replica italiana. lo Hacker viene incontro agli chef australiani e propone gli spaghetti tagliati (che esistono a quanto pare):«Qui trovi una confezione di spaghetti già tagliati, nel caso in cui ti mancasse la forza perché non hai il vaccino».

Finché si ride, niente di grave. Intanto AstraZeneca si è difesa replicando attraverso il suo AD, Pascal Soirot in merito ai ritardi: «sono motivati da problemi produttivi» negando che dietro l’inadempienza contrattuale ci sia il tentativo di dirottare dosi verso altri Paesi.

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