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Il Garante della privacy avverte: postare il green pass sui social è pericoloso

Potrebbero carpire informazioni private su di voi o rubarvelo

Il Garante della privacy avverte: postare il green pass sui social è pericoloso

25 Giugno 2021

Redazione 105

In questi giorni c'è una pioggia di stories e post sul green pass; tutti lo espongono con fierezza manco fosse la coppa del mondo. Ma in tutto ciò il Garante della Privacy avverte tutti: “Il QR-code è una miniera di dati personali invisibili a occhio nudo ma leggibili da chiunque avesse voglia di farsi i fatti nostri. Chi siamo, se e quando ci siamo vaccinati, quante dosi abbiamo fatto, il tipo di vaccino, se abbiamo avuto il Covid e quando, se abbiamo fatto un tampone, quando e il suo esito e tanto di più. Il QR-code in questione deve essere esclusivamente esibito alle forze dell’ordine e a chi è autorizzato dalla legge a chiedercelo per l’esercizio delle attività per le quali la legge ne prevede l’esibizione e deve essere letto esclusivamente attraverso l’apposita APP di Governo che garantisce che il verificatore veda solo se abbiamo o non abbiamo il green pass e non anche tutte le altre informazioni e, soprattutto, non conservi nulla”.

Tanto più che il proliferare dei green pass pubblicati potrebbe strizzare l’occhio ai falsari del web e incentivare il furto del codice personale che serve a circolare liberamente rendendo vano tutto il meccanismo di certificazione. Quindi stop alle stories, piuttosto fatevi un selfie sorridente come sempre e scrivete una bella didascalia, in sottofondo ovviamente mettete “Mille” di Orietta Berti, Achille Lauro e Fedez. Like assicurati.

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