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Misteriosi bigliettini ritrovati nelle Ffp2: “Sono prodotte da schiavi africani”

La denuncia sigillata in alcune confezioni di mascherine
A Roma all’interno di alcune confezioni di mascherine ffp2 sono state ritrovate dei bigliettini scritti a mano in inglese con messaggi inquietanti che invitano a non usare quelle mascherine perché prodotte da schiavi africani in Cina. Il pacco incriminato è stato comprato da un signore in una farmacia dell’Eur di Roma; il bigliettino contiene questo messaggio: "Non usate questa mascherina. È stata prodotta da schiavi africani nella prigione di Yingde, nella provincia del Guangdong, in Cina. Per favore, aiuto. Contattate un'organizzazione internazionale”. L’uomo che ha trovato il biglietto ha contattato l’agenzia di stampa Lapresse che ha dato credito alla sua storia, dato che a suo dire il biglietto si trovava all’interno della confezione, sigillato, quindi potrebbe essere stato infilato lì al momento del confezionamento nello stabilimento di produzione.
Il carcere citato nel bigliettino, quello di Yingde, esiste realmente, è un carcere cinese costruito inaugurato nel 1952 nella provincia di Guangdong, ma al suo interno non è nota l’esistenza di alcuna fabbrica di mascherine. Questa storia rimane certamente un mistero, anche perché in rete esistono due versioni, che sembrano scritte dalla stessa mano, di questi bigliettini inquietanti. Non abbiamo, inoltre, la certezza che i biglietti si trovassero davvero dentro la confezione sigillata, ma solo la parola dell’uomo che ha raccontato l'episodio alla stampa.