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20 Giugno 2022
Redazione 105
Uno studio sui topi condotto dal team di Luis de Lecea, della Stanford University (USA), ha voluto indagare come mai con l’età si tende a dormire meno e peggio. Una delle cause sembra essere l'iperattività di alcuni neuroni che promuovono la veglia. Si tratta di neuroni che si trovano nell'ipotalamo e producono una proteina chiamata ipocretina, ossia un neurotrasmettitore che aiuta la regolamentazione del ritmo sonno-veglia. Questo neurone è presente anche nei topi e cala con l’aumentare dell’età. Quello che gli scienziati hanno osservato è che i pochi neuroni che rimangono in età avanzata tendono a rimanere più attivi durante il sonno, rendendo più difficile un risposo efficiente.
Siamo già a conoscenza del fatto che luci e tv disturbino il sonno. Lo ha confermato uno studio della Northwestern University svolto su 20 volontari, fatti dormire per due notti al buio o per una notte al buio e l'altra con una debole luce. “Con la luce – ipotizza la dott. Daniela Grimaldi, a capo dello studio – anche se dormi, il tuo sistema nervoso autonomo è attivato”. I ricercatori hanno infatti rilevato che con la luce, si verifica un aumento del battito cardiaco e un peggioramento della capacità di regolare gli zuccheri nel sangue. Quando si è più giovani si dorme in ogni condizione e senza ripercussioni sul riposo, ma questa cosa con l’avanzare dell’età cambia e la scienza lo dimostra.