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I giovanissimi sono quelli che si fanno fregare di più dal phishing: come mai?

Se pensate che siano i vecchi a farsi adescare online, vi sbagliate

I giovanissimi sono quelli che si fanno fregare di più dal phishing: come mai?

I giovani trascorrono molto tempo online e vengono truffati di più

17 Ottobre 2022

Redazione 105

I nativi digitali sono i più fregati

Su 10 milioni di italiani che hanno subito violazioni digitali lo scorso anno, il 32% di questi apparteneva alla Generazione Z (i nativi digitali, nati tra il 1997 e il 2012). Sono loro la generazione che si fa fregare più di tutte le altre. Può sembrare strano, ma gli episodi diminuiscono al crescere dell’età.


Come mai i giovanissimi si fanno fregare?

La motivazione per cui i più giovani sono le vittime più colpite è dovuto anche al fatto che la gen Z passa gran parte del tempo ad utilizzare gli strumenti digitali su cui oggi avvengono le truffe: social media, servizi di instant messaging e, soprattutto, i giochi online! Il gaming è una delle maggiori industry di entertainment al mondo ed è un obiettivo molto ambito dai cyber-criminali. 

La truffa più diffusa è il phishing

Il phishing è una truffa digitale per recuperare informazioni private delle vittime, come username, password o altri dati riservati. Il truffatore si finge un ente o un’azienda conosciuta o con cui il truffato è già in contatto e, usando scuse plausibili, prova a ottenere i dati personali della vittima. Solitamente gli attacchi di phishing sono e-mail, SMS (smishing), o messaggi tramite un social network o sulle principali piattaforme di instant messaging.


Come riconoscere il phishing

Di solito i messaggi dei truffatori presentano uno più di queste caratteristiche:
· comunicazione di una sospensione o blocco di un account senza alcuna spiegazione;
· sollecito di pagamento legato ad una determinata operazione entro una data di scadenza fittizia;
· presenza di un indirizzo web con un dominio simile, ma leggermente diverso da quello originale dell’ente;
· richiesta di informazioni private;
· errori ortografici nel corpo del messaggio.

Come non farsi prendere in giro
  • Gli enti e le aziende scrivono sempre dal proprio dominio, controllate che sia effettivamente quello.
  • Spesso, nei messaggi di phishing sono presenti pulsanti che rimandano a pagine fittizie che “copiano” quelle delle aziende reali. Controllate bene che siano identiche.
  • Esaminate il corpo del messaggio, se è scritto male, probabilmente è una truffa: nessuno paga qualcuno per fare così male il suo lavoro.
  • Se si fa riferimento a pagamenti dovuti ad un’azienda, non rispondente al mittente, ma contattate direttamente voi la banca o l’azienda in questione, sfruttando i canali ufficiali. Se non ne sanno niente, si trattava di una truffa
Se la truffa è già avvenuta, cosa fare?

Se siete caduti vittima di un “pescaggio virtuale”, cambiate le password che eventualmente avete fornito e contattate il servizio clienti e poi la polizia postale. Se non siete riusciti a evitare la truffa per voi, magari la evitate a qualcun altro.

La conclusione dell’indagine condotta sulle truffe online è che conoscere gli strumenti digitali non mette al riparo dagli inganni, anzi, a volte rende più esposti che starsene a casa a guardare la tv (a meno che in tv non ci sia Wanna Marchi!).

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