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Agli uomini non va più di fare sesso

4 milioni di italiani hanno la sindrome da lenzuolo

Agli uomini non va più di fare sesso

Credits: Getty Images

28 Novembre 2022

Redazione 105

Gli esperti della Società Italiana di Andrologia (SIA) nella terza edizione del Congresso Natura, Ambiente, Alimentazione e Uomo (NAU) hanno sollevato una questione finora sopita che riguarda la vita sessuale maschile. Si pensa che quelle che spesso “non hanno voglia” di avere rapporti sessuali siano le donne, mentre i numeri dicono che sono sempre di più gli uomini a tirarsi indietro di fronte all’atto sessuale. Gli studiosi la definiscono “sindrome del lenzuolo”, colpisce 4 milioni di italiani e spinge 2 italiani su 10 a rinunciare al sesso per dolore fisico e psichico. 

"Il dolore causato da un problema andrologico può avere un impatto ingente sul benessere sessuale, individuale e di coppia - spiega Alessandro Palmieri, presidente SIA e docente di Urologia all'universitàFederico II di Napoli -. Sebbene sia gli uomini che le donne considerino un'appagante attività sessuale essenziale per il mantenimento della relazione, gli uomini tendono però a enfatizzare l'importanza del sesso come emblema di mascolinità e di successo. Proprio per la rilevanza attribuita all'attività sessuale tendono a sottacere il dolore che alla fine li porta a evitare il rapporto sessuale vero e proprio, avviando un circolo vizioso dannoso per la coppia e per l'uomo stesso".

"Negli ultimi anni la sofferenza maschile è aumentata notevolmente - dice Ciro Basile Fasolo, presidente del congresso NAU - Recenti dati epidemiologici hanno evidenziato come un maschio su tre sia affetto da patologie uro-andrologiche che possono interessare l'intero arco della vita: dall'adolescenza fino all'età avanzata. Il riconoscimento tempestivo di alcuni sintomi permette di trattare patologie quali l'ipogonadismo, la disfunzione erettile, l'eiaculazione precoce, l'infertilità, le patologie prostatiche su base infiammatoria o infettiva, che non di rado possono essere sottovalutate o addirittura misconosciute". La cosa peggiore è lasciare che un dolore fisico intacchi anche la nostra mente:“Il dolore corporeo come nel caso della sindrome pelvica, della prostatite cronica o del cancro alla prostata, può innescare uno stato ansioso in grado di aggravare l'impatto della patologia sulla sfera sessuale. Ma anche il dolore psichico non secondario a una patologia organica, come quello che accompagna l'infertilità maschile o le disfunzioni sessuali può avere ripercussioni di avversione sessuale fino alla rinuncia totale dei rapporti". Mente e corpo si intrecciano di continuo. “Anche il dolore psichico non secondario a una patologia organica, come quello che accompagna l'infertilità maschile o le disfunzioni sessuali può avere ripercussioni di avversione sessuale fino alla rinuncia totale dei rapporti".

Molti uomini hanno grosse difficoltà a parlare di questi argomenti: "A scoraggiare gli uomini è ammettere il dolore psichico causato da questi problemi - evidenzia Palmieri -. Il paziente prova imbarazzo anche a parlarne con lo stesso specialista. Si isola nella sua sofferenza e fa gran fatica a chiedere aiuto. Moltissimi pazienti sono giovani - spiega il presidente SIA - ma arrivano a consultare uno specialista solo dopo aver superato i 30 anni. È fondamentale una diagnosi tempestiva e precisa per aiutare il paziente nella ricerca della terapia più appropriata". Prima se ne parla, meglio è. Sia per i pazienti che per i partner!

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