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L’influenza del cammello è più pericolosa del Covid: la portano i tifosi di ritorno dal Qatar

Redazione 105

La Mers è un Coronavirus meno contagioso ma più letale

L'agenzia britannica che si occupa di salute pubblica ha allertato i medici di tutto il Regno Unito di stare attenti a chi presenta sintomi influenzali ed è stato in Qatar, magari per assistere ai Mondiali di calcio: potrebbero essere portatori della cosiddetta sindrome respiratoria mediorientale, in gergo MERS. "La MERS è una malattia respiratoria rara ma grave che può colpire i viaggiatori diretti nei paesi del Medio Oriente", si legge nella nota. Per questo virus non esiste vaccino e può portare a una grave malattia che si manifesta inizialmente con i tipici sintomi influenzali, ma che possono aggravarsi con difficoltà respiratorie e diarrea. Fortunatamente la Mers è molto meno contagiosa, ma è anche più mortale del Covid.

Dal 2012 sono stati identificati solo 2.500 casi di MERS e fino ad ora ha ucciso il 35% dei pazienti provocando una grave insufficienza respiratoria che va trattata con respirazione meccanica e ricovero in unità di terapia intensiva. La maggior parte delle infezioni di Mers si sono verificate in Medio Oriente, ma anche otto paesi in Europa hanno segnalato infezioni confermate, tutte con collegamenti di viaggio con la penisola arabica. 

La malattia arriva dai cammelli, con cui la popolazione in Qatar è a stretto contatto. Sulla nota pubblicazione scientifica The Lancet il medico saudita Esam Azhar ha scritto un articolo in cui esprime la sua preoccupazione per la coincidenza tra eventi sportivi e festival che si stanno verificando durante il campionato della Coppa del Mondo di calcio in Qatar: "Questi hanno attirato centinaia di migliaia di persone dal Medio Oriente e da tutto il mondo e molti stanno partecipando a entrambi gli eventi, interagendo a stretto contatto tra loro e con i cammelli, creando le condizioni ideali per la trasmissione di agenti patogeni zoonotici associati ai cammelli". 

In Qatar si cerca di impedire la diffusione del virus, invitando la popolazione ad evitare il contatto diretto con i cammelli e di non consumare carne di cammello o latte di cammello. Ma nell’aria festosa del Mondiali, spesso queste indicazioni sono state ignorate anche perché molti dei cibi locali contengono latticini di cammello. Chi torna dal Qatar con sintomi influenzali, dovrebbe rivolegersi immediatamente a un medico, soprattutto se ha avuto a che fare con dei cammelli (vivi o morti che fossero).

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