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Credits: Getty Images
17 Aprile 2023
Redazione 105
Gli scienziati danesi hanno scoperto che l’uomo medio esagera la lunghezza della propria virilità, aggiungendo circa un quinto alla lunghezza reale. E non solo: abbona anche diversi centimetri alla propria altezza. I ricercatori hanno cercato di capire se gli uomini “sopravvalutano alcuni marcatori corporei legati alla mascolinità” e in che misura.
Hanno così chiesto a 200 uomini, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, di auto-segnalarsi gli attributi fisici classicamente legati agli uomini “virili”, come l’altezza, il peso e le dimensioni del pene. Hanno poi incrociato le loro risposte con le medie nazionali di ogni categoria. Dopo aver effettuato il conteggio dei peni, gli scienziati hanno scoperto che i partecipanti hanno dichiarato in media 18 cm: ben il 21,1% in più rispetto alla lunghezza media del membro danese di 14,86 cm.
Non è mancato chi l’ha sparata proprio grossa. C’è infatti chi ha insistito che i loro organi superavano i 33 cm in erezione, tanto quanto il record mondiale detenuto dall’attore newyorkese Jonah Falcon. O ancora un uomo ha persino affermato che il suo membro era 50 volte più grande del pene di un elefante adulto, che vanta il fallo più grande di qualsiasi altro animale terrestre.
Lo studio, come detto, ha anche rivelato che gli uomini in media aggiungono diversi centimetri alla loro altezza e sottraggono diversi chili al loro peso. Ma perché tutto questo? I ricercatori hanno dedotto che gli uomini hanno la propensione a fare ciò “perché gli uomini e, in una certa misura, le donne sembrano equiparare le dimensioni maggiori con quelle migliori quando si tratta di marcatori maschili della mascolinità”.
Per quanto riguarda le esagerazioni in termini di altezza, i ricercatori hanno concluso che gli uomini mentono perché vengono percepiti più positivamente grazie al “vantaggio dell’altezza”. Gli scienziati hanno attribuito questo risultato al fatto che le persone alte possono avere una maggiore sicurezza grazie al fatto di “guardare gli altri dall’alto” e sono anche percepite come più autorevoli e leader.
In definitiva, non è sorprendente che i partecipanti esagerino alcuni marcatori maschili di mascolinità, un comportamento che è stato oggetto di scherno fino a diventare un cliché. Tuttavia, gli scienziati sostengono che la loro ricerca è significativa perché mostra “l’entità di questa esagerazione”.