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Massimo Ceccherini, le scioccanti rivelazioni sul suo passato
In una recente intervista, l’attore Massimo Ceccherini ha raccontato alcuni momenti difficile del suo passato
Massimo Ceccherini, l’attore che ricordiamo anche per il film cult Il Ciclone, si è raccontato durante una recente intervista.
Con l’ironia e la leggerezza che lo contraddistingue Massimo ha toccato aspetti della sua vita molto introspettivi e profondi, portando a galla una parte sconosciuta al pubblico e spesso mascherata dal personaggio spensierato e divertente che è abituato a interpretare.
“Come mi vedo? Se avessi la risposta non sarei tormentato da quando mi alzo fino a sera, sogni compresi. Vado avanti pieno di tormenti. Se uno parla male di me mi garba”, ha esordito l’attore.
L’attore durante l’intervista si è concentrato sulle due figure principali nella sua vita, la moglie Elena e il suo cane Lucio, che lo hanno proprio salvato da alcuni dei momenti più bui. “Il mio cane si chiama Lucio che mi è stato mandato da Dio in persona - spiega l’attore - era piccolo, pioveva, camminava per una specie di tangenziale a Roma. In quel periodo ero disperato, un mio amico, quello coi capelli rossi che nei tg appare sempre dietro le interviste ma non ricordo il nome, sapeva che cercavo un cane, l’ha raccolto e me l’ha dato. Lucio m’ha salvato la vita. L’amore che ho per lui batte tutti quelli che ho avuto, ci dormo insieme, anche Elena lo ama”.
In merito alla moglie Elena, per Ceccherini la compagna è stata un faro nelle notti buie e tormentate che lo vedevano spesso ubriaco: “Quando mi ubriacavo era impossibile tenermi. Ora ha cambiato lavoro all’ospedale di Prato, ma all’epoca la vedevo al mattino che si preparava indossando la divisa, dietro c’era scritto misericordia. E mi sono detto: Dio è arrivato. Ho avvertito la sua presenza. Devi essere pronto ad agguantare l’aiuto. Sono passati otto anni. Dalla bestia non si guarisce, però riesco a tenerla legata. Ho bisogno quasi sempre della presenza di Elena. Sono stato in Africa sul set di Matteo Garrone e mi son fatto mettere WhatsApp per poter fare le videochiamate a Elena e Lucio, perché non potevo portare il cane nel deserto”.