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Giorgio Pasotti: "Per mia figlia sono un attore ormai vecchio"

Redazione 105

L’attore ha ripercorso i momenti salienti della sua vita e della sua carriera: ecco le sue parole

Giorgio Pasotti, uno dei più celebri attori italiani, ha condiviso un'intervista con il Corriere della Sera in cui ha ripercorso i momenti salienti della sua carriera e della sua vita, svelando alcuni dettagli interessanti. Nonostante la sua fama, Pasotti ha affrontato sfide anche al di fuori dell'Italia, in particolare quando ha fatto il suo debutto a Hollywood, che ha definito "disastroso".

I primi anni della sua carriera sono stati decisamente insoliti. Tra i 19 e i 22 anni, si è trovato in Cina presso l'Università dello Sport, poco dopo la rivoluzione di piazza Tienanmen. Durante questo periodo, ha imparato le arti marziali che gli hanno permesso di ottenere il ruolo in tre film.

Una volta tornato in Italia, Pasotti viene scelto da Daniele Luchetti per Piccoli maestri:

È il ruolo cui sono più affezionato. Durante la guerra il primo dei fratelli di mio padre morì a 16 anni, fucilato dai fascisti, e l’idea di interpretare uno studente che aveva deciso di abbracciare la Resistenza mi era sembrato la restituzione alla mia famiglia di qualcosa che non so definire, ha raccontato l’attore. Tuttavia, non sono mancate esperienze anche oltreoceano, che però non sono finite nel migliore dei modi: “Nel 1995, con ‘The Dragon Fury II’. A Los Angeles ci sono dei giornali che ti informano di tutti i provini, dai super cast ai film di serie Z. Per uno di questi cercavano un ragazzo esperto di arti marziali. Forte dei miei tre film in Cina mi presentai e mi scelsero per due ruoli, uno da uomo mascherato e uno in cui dovevo recitare: tagliarono le scene in cui recitavo e tennero l’altro, che veniva ucciso subito.

Oltre ad essere un attore, Pasotti ha anche intrapreso la carriera di regista. Si appresta a iniziare le riprese del suo terzo film, nel quale interpreterà anche il ruolo principale. Tuttavia, ha confessato di aver patito il pregiudizio della critica nei confronti del suo primo film intitolato Abbi fede, criticando il modo in cui alcuni liquidano a priori l'idea che un attore possa diventare regista.

Pasotti ha anche affrontato stereotipi legati al suo aspetto fisico. Quando gli viene chiesto se ha sofferto per essere considerato un bell'uomo, risponde che per molti anni è stato così.

Mentre si avvicina al suo cinquantesimo compleanno il 22 giugno, Pasotti riflette sulle emozioni più belle che ha vissuto, come la nascita della figlia Maria, avuta dalla collega Nicoletta Romanoff e poi quelle legate allo sport. Maria adesso ha 13 anni ma non guarda tutti i film del padre: “Alcuni sì, la maggioranza no: per lei sono un attore del paleolitico, del cinema muto. La paternità fa bene alla categoria. Gli attori sono egocentrici e narcisisti: è salutare sentire di non essere più al centro del mondo".

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