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Como, 2 euro in più per un toast diviso a metà: la storia è virale

Redazione 105

La storia di un toast diviso a metà: turisti pagano 2 euro in più per il taglio e denunciano l’accaduto sui social

Nel suggestivo contesto di Gera Lario, incastonato sulle rive del pittoresco lago di Como, si è verificato un insolito episodio che ha attirato l'attenzione di tutti, soprattutto sui social. Nel mese di giugno, un paio di turisti si sono ritrovati al centro di una controversia a causa di un toast tagliato a metà. Questa vicenda è balzata alla ribalta attraverso TripAdvisor e ha rapidamente fatto il giro dei social, alimentando discussioni e dibattiti.

Il protagonista di questa situazione curiosa è stato un toast vegetariano con patatine, il tutto a un prezzo iniziale di 7,5 euro. Tuttavia, ciò che ha attirato l'attenzione è stato il sovrapprezzo di 2 euro applicato al conto. La ragione? La richiesta di dividere il toast a metà.

Abbiamo usato piattini e tovaglioli in più. Il formato del toast viene servito già tagliato in due esatte metà. Eravamo in due persone e abbiamo chiesto un toast che al tavolo avremmo mangiato in due. Ma dobbiamo pagare perché ci siamo divisi in due il toast? Incredibile ma vero...”, scrive il cliente.

Giustamente inasprito e indispettito, il cliente ha condiviso la foto dello scontrino online: incredulo dell’accaduto. La notizia è stata successivamente riportata dalla testata locale La Provincia di Como, aggiungendo ulteriore risonanza.

La risposta del gestore del bar non si è fatta attendere, e la spiegazione è stata quanto mai pragmatica: “Se un cliente mi chiede di fare due porzioni di un toast devo usare due piattini, due tovaglioli e andare al tavolo impegnando due mani. È vero che il cliente ha sempre ragione, ma è altrettanto vero che le richieste supplementari hanno un costo”.

Il gestore ha argomentato che soddisfare le richieste personalizzate dei clienti può comportare costi aggiuntivi, come l'utilizzo di materiali extra e il tempo del personale. Questo episodio insolito pone dunque l'accento su una questione più ampia, ovvero il delicato equilibrio tra le aspettative dei clienti e i costi operativi sostenuti dai fornitori di servizi alimentari.

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