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La lettera di Cristina Seymandi in risposta a Massimo Segre

Redazione 105

Vendetta e umiliazione: ecco la lettera di Cristina Seymandi in risposta all’ex compagno

Sembra non avere fine la lunga diatriba mediatica che vede protagonisti Massimo Segre, imprenditore diventato famoso per avere denunciato pubblicamente i tradimenti della compagna alla festa di fidanzamento dei due, e Cristina Seymandi, vittima delle accuse di lui

Dopo la lettera inviata dall’uomo al quotidiano La Stampa, infatti, la donna ha deciso di rompere il suo lungo silenzio, inviando, questa volta al Corriere della Sera, un’altra lettera in risposta alle accuse dell’ex compagno: qui Cristina Seymandi racconta la sua versione sulla vendetta di Massimo Segre e sull’umiliazione da essa derivante. 

Rompo il mio riserbo – ha scritto nella sua lettera Cristina Seymandi – dopo giornate di disagio che mi hanno molto provata”. Per poi proseguire: “Ebbene, se i mass-media si aspettavano mie risposte piccate, repliche inacidite o addirittura vendette, così da alimentare il gossip estivo un’uscita dopo l’altra, saranno stati delusi: le parole chiave per me sono state, nell’immediato, ‘sconcerto’ e ‘incredulità’, e, successivamente, ‘delusione’, ‘amarezza’, ‘dolore’”.

Cristina Seymandi solleva dunque così il tema dell’umiliazione derivante dall’atto di vendetta ordito alle sue spalle, parlando delle conseguenze devastanti che questo può avere: “In questi giorni di enorme pressione, da donna emotivamente risolta e professionalmente affermata, mi sono trovata in molte occasioni, durante le lunghe giornate nelle quali ho cercato di ritrovare equilibrio, e anche nelle notti passate insonni, a pormi un’insistente domanda: ma se tutto ciò fosse invece capitato a una ragazza o ragazzo di 20 anni, a una giovane donna o uomo per mille motivi più fragile di me, cosa sarebbe successo…? Al netto della retorica del “cavaliere senza paura che prende la parola in pubblico per riportare giustizia”, quale sarebbe stato l’impatto sulla vittima destinataria della gogna mediatica?”. 

Per poi concludere: “Concludo dicendo che, dal canto mio, sono convinta di aver dato il massimo in questa relazione, e mi spiace molto, sinceramente, per il disagio che posso aver creato a Massimo Segre, se – come lui sostiene – non sono stata all’altezza delle sue aspettative come compagna, ma nel merito di questa triste vicenda – anche considerato il fatto di non aver avuto, per sua scelta, nessuna possibilità di confronto con lui, l’uomo con cui condividevo la mia quotidianità da 3 anni - non penso di aver altro da aggiungere”.

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