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Perché gli uomini piangono di meno delle donne? Ecco i motivi

Redazione 105

Vi sono vari aspetti da considerare: l’ambito biologico, quello culturale e il benessere economico del paese in cui si vive

È risaputo, seppur con qualche eccezione: gli uomini cadono meno facilmente preda delle lacrime, mentre le donne molto spesso sono con il fazzolettino in mano a consolarsi l’una con l’altra. Ma perché tutto ciò? La disparità nel pianto tra uomini e donne può essere attribuita a una combinazione di fattori scientifici e culturali. Da un punto di vista biologico, gli ormoni svolgono un ruolo significativo. L’ormone testosterone, che è più abbondante negli individui di sesso maschile, può avere un effetto inibitorio sul pianto, mentre la prolattina, che è presente in livelli più elevati nelle donne, può facilitarlo. Questa differenza ormonale può influenzare la propensione al pianto in base al sesso.

Se invece analizziamo il punto di vista culturale, il contesto sociale svolge un ruolo chiave. In molte culture, il pianto maschile è stigmatizzato come un segno di debolezza, il che potrebbe spingere gli uomini a trattenere le lacrime per paura di essere giudicati. Tuttavia, in epoche storiche passate, il pianto maschile era visto in modo diverso e, in alcune società antiche, era addirittura considerato un segno di nobiltà d’animo.

Questo tabù culturale sul pianto maschile può essere un elemento significativo che contribuisce alla disparità osservata tra uomini e donne nella frequenza e nell’espressione delle lacrime. Va notato che le differenze nel pianto non sono universali e possono variare a seconda delle società e delle circostanze culturali.

Inoltre studi hanno evidenziato che, indipendentemente dal sesso, la frequenza del pianto può variare in base al benessere economico di un paese. In nazioni più ricche, sembra esserci una maggiore propensione al pianto, suggerendo che i fattori culturali e socio-economici possono interagire in modi complessi nel determinare i comportamenti legati al pianto. Va sottolineato che, prima dell’adolescenza, bambini e bambine piangono in misura simile, indicando che le differenze di genere nel pianto potrebbero emergere o intensificarsi in fasi successive dello sviluppo.

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