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Perché in autunno ci sentiamo più tristi? Risponde la Scienza

Redazione 105

Il disturbo affettivo stagionale può accentuare la depressione, la mancanza di energia o l'insonnia

L'autunno può essere una stagione che influisce negativamente sull'umore, soprattutto dopo il periodo sereno dell'estate. Attualmente sono molti gli individui che soffrono di una particolare condizione nota come "disturbo affettivo stagionale", caratterizzata da sentimenti di tristezza e malinconia.

I fattori che contribuiscono a questo disturbo, come l'assenza di luce solare causata dal cambio dell'ora, che accorcia le giornate e diminuisce la quantità di vitamina D nel nostro corpo, riducono la serotonina e aumentano la melanina, che regola il ciclo sonno-veglia.

Un altro elemento che non gioca affatto a favore di questo disturbo, è la temperatura stagionale che può influire sul benessere psicofisico, poiché freddo e umidità possono causare un malessere fisico o mentale. 

Il disturbo affettivo stagionale può accentuare la depressione, la mancanza di energia o l'insonnia, e i sintomi possono durare per un periodo relativamente breve nel passaggio dall'estate all'autunno, o prolungarsi anche durante l'inverno fino alla primavera, a seconda della natura delle persone.

Tuttavia, con l'aumentare delle ore di sole e l'arrivo delle belle giornate, i sintomi tendono a scomparire o ad alleviarsi. Inoltre va sottolineato che questo disturbo è maggiormente presente nei paesi nordici, dove il periodo di freddo e buio durante l'anno è maggiore rispetto ad altre regioni.

Per contrastare i sintomi del disturbo affettivo stagionale, è possibile seguire alcuni consigli come trascorrere del tempo all'aperto durante il giorno, fare attività fisica, seguire una dieta sana ed equilibrata, e ricorrere alla terapia della luce, ovvero esporre gli occhi alla luce artificiale a spettro completo per un certo periodo di tempo ogni giorno.

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