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Perdere un brutto vizio: per la scienza ci vogliono più di 21 giorni
La falsa credenza popolare nasce da un malinteso relativo al libro “Psycho-Cybernetics” di Maxwell Maltz
Quando si assimila una cattiva abitudine, diventa veramente difficile liberarsene. Ci si sente in gabbia, come se non si potesse fare a meno di cedere a quel vizio. In realtà, “guarire” è possibile, serve solo un po’ di forza di volontà e tempo, ma quanto?
È una delle domande più quotate tra le persone che stanno cercando di liberarsi di una cattiva abitudine, desiderose di accelerare il processo a tutti i costi. Infatti, è faticoso rinunciare a una cosa che ci piace fare: che sia fumare, mangiarsi le unghie o giocare d’azzardo, poco cambia: lasciare andare un brutto vizio vuol dire lavorare su se stessi e questo richiede necessariamente del tempo.
Da sempre, si dice che per perdere un brutto vizio bastano solo 21 giorni: in realtà, si tratta di una falsa credenza, che è già stata confutata in passato. Questo mito popolare è nato da un malinteso legato al libro di Maxwell Maltz, Psycho-Cybernetics. L’autore, infatti, ha osservato che i pazienti impiegano 21 giorni per abituarsi al loro nuovo volto dopo aver subito un intervento al naso. Tuttavia, questo non corrisponde al tempo necessario per adottare un nuovo comportamento: ecco perché molti studiosi si sono messi all’opera per cercare una cifra più valida e verificata.
Il tempo necessario per adottare un nuovo comportamento varia da un minimo di 18 a un massimo di 254 giorni, con una media di 66. In realtà, le statistiche dimostrano che ci vogliono almeno due mesi per cambiare un'abitudine, sicuramente 21 giorni non sono sufficienti. Per abbandonare un brutto vizio, è necessario attraversare quattro fasi di sviluppo: la cosa più importante è la consapevolezza. Prima di mettersi in gioco, è importante essere coscienti del fatto che si è “schiavi” di una cattiva abitudine, riconoscere la sua dannosità e avere voglia di migliorare. Solo così potrete liberarvene. La seconda fase consiste nel comprendere quali bisogni soddisfa quella cattiva abitudine e quali fattori la attivano. Infine, è importante programmare un piano di azione da seguire passo per passo.