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Credits: Getty Images
12 Marzo 2024
Redazione 105
Quando si scopre un tradimento, il più delle volte si tende ad attribuire la colpa all’amante. Che sia uomo o donna, la prima persona che si accusa è sempre quella esterna alla relazione. Ma per quale motivo si attiva questo meccanismo, che potremmo definire di difesa?
Una delle ragioni è da attribuire all’idealizzazione del partner: spesso si fa fatica a realizzare che la persona al nostro fianco sia caduta in errore. Se fino a poco tempo prima si pensava che non fosse in grado di ferirci, poi ci si scontra con una realtà ben diversa e dolorosa. Ecco perché si tende ad attribuire la colpa all’altro, illudendosi che il partner sia stato influenzato negativamente. L’amante diventa il bersaglio più facile e viene percepito come la causa di tutto. Senza l’amante e le sue provocazioni, il partner non sarebbe caduto in errore. O meglio, questo è quello che si tende a pensare.
In questo meccanismo entra in gioco anche il pregiudizio di genere: le donne, infatti, sono giudicate più severamente rispetto agli uomini quando ricoprono il ruolo di amante. Questo alimenta il pregiudizio nei loro confronti ed “elimina” delle colpe nei confronti del partner. Inoltre, è sempre più facile attribuire gli errori a una terza persona, piuttosto che guardarsi dentro e interrogarsi sulle debolezze della propria relazione. Tuttavia, bisogna tenere conto che alcuni amanti vengono tratti in inganno e non hanno tutte le informazioni per valutare complessivamente la situazione.
La tendenza a incolpare l’amante può rendere ancora più faticoso il processo di guarigione della relazione stessa. Sarebbe meglio ammettere che il partner ha sbagliato, capire perché ha compiuto il tradimento e aggiustare la propria relazione. Solo comprendendo quali sono le lacune si può trovare una soluzione.