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Credits: Getty Images
29 Marzo 2024
Redazione 105
Le rotte di navigazione aerea sono segnate dall’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile, ma esistono alcune aree di esclusione dove non si può volare come l’Antartide, il Partenone in Grecia o il numero 10 di Downing Street. Ma quella più strana di tutti è senza dubbio Disneyland. L’organizzazione adatta le rotte alle caratteristiche degli aerei che possono utilizzarle. I modelli bimotore sono gli unici che possono seguire rotte a lungo raggio attraverso oceani, deserti, catene montuose o aree polari. Questi aerei possono volare fino a 60 minuti in caso di avaria di un motore, il che dovrebbe dare loro il tempo sufficiente per raggiungere un aeroporto.
L’organizzazione ha anche istituito alcune zone di interdizione al volo per motivi religiosi, come il Taj Mahal in India, il Monte del Tempio in Israele o la Mecca in Arabia Saudita, o per motivi ambientali, come Machu Picchu in Perù o la Canoas Wilderness Area in Minnesota (USA), riporta Muy Interesante. Il freddo estremo è uno dei più grandi nemici dell’aviazione moderna. Gli aerei evitano di sorvolare regioni estremamente fredde, non solo a causa delle tempeste di neve o della maggiore probabilità di volare in flussi di vento che causano turbolenze. I piloti dovrebbero lottare contro gli elementi per evitare che il carburante si congeli.
In Antartide si registrano temperature fino a -70ºC e il punto di congelamento del carburante per jet è di circa -47ºC. Inoltre, il luogo di origine e quello di destinazione potrebbero essere caldi e i viaggiatori non avrebbero l’abbigliamento necessario per sopravvivere all’aperto in questa zona polare. I passeggeri molto probabilmente sopravviveranno a un atterraggio di emergenza, ma la vera avventura sarà tenersi al caldo fino all’arrivo delle squadre di soccorso.
E poi, come detto, abbiamo i luoghi più turistici del mondo. È vietato sorvolare Buckingham Palace a Londra, il Partenone in Grecia, l’edificio del Parlamento ungherese a Budapest o il numero 10 di Downing Street, la residenza del Primo Ministro britannico. Il caso di Parigi è curioso, poiché la capitale francese non permette di volare al di sotto dei 2.000 metri. Le ragioni principali sono quelle di evitare l’inquinamento acustico causato dal traffico aereo in una città con un enorme flusso di aerei al giorno e di ridurre l’impatto ambientale sulla capitale.
Per quanto riguarda i Disneyland negli Stati Uniti, i visitatori dei parchi non vedono aerei in cielo dal 2003. Alcuni esperti ritengono che si tratti di un sistema di sicurezza in un’area con un gran numero di persone tutto l’anno, altri credono che sia per evitare che gli aerei commerciali sorvolino il parco con messaggi pubblicitari non Disney.