Tutto news
Credits: Getty Images
23 Aprile 2024
Redazione 105
Viaggiare nel tempo si può, anche se per errore. Quello che è passato alla storia come “Incidente Moberly-Jourdain” ha infatti a che fare proprio con questo, ossia con la sicurezza di potere andare indietro nel tempo senza, tuttavia, muoversi di un passo rispetto a un luogo fisico realmente esistente. Ed è quello che è successo a due donne, Charlotte Anne Moberly ed Eleanor Jourdain, nel 1901.
Il 10 agosto di quell’anno, infatti, Moberly e Jourdain decisero di visitare la Reggia di Versailles, una tappa imperdibile del loro itinerario in Francia. Dopo la visita di uno dei palazzi reali più famosi e belli al mondo, le due decisero di rilassarsi passeggiando attraverso i giardini fino al Petit Trianon, ma, giunte al Grand Trianon, scoprirono che era chiuso al pubblico. E che, allo stesso tempo, si erano perse.
Da quel momento, le due donne raccontano di avere avuto diverse visioni soprannaturali: una donna che scuoteva un panno bianco da una finestra, una vecchia fattoria abbandonata, uomini come "funzionari molto dignitosi, vestiti con lunghi cappotti verde grigiastro con piccoli cappelli a tre punte" e infine una signora che disegnava sull'erba, da entrambe riconosciuta come Maria Antonietta.
Un vero e proprio viaggio nel passato? Beh, no. Una spiegazione non soprannaturale degli eventi fu proposta da Philippe Jullian nella sua biografia del 1965 dell'aristocratico decadente poeta francese Robert de Montesquiou: al tempo dell'escursione di Moberly e Jourdain a Versailles, infatti, Montesquiou viveva nelle vicinanze e, secondo quanto riferito, dava feste nel parco dove i suoi amici si vestivano in costumi d'epoca e si esibivano in tableaux vivants come parte degli intrattenimenti della festa. Moberly e Jourdain potrebbero aver inavvertitamente fatto irruzione a una festa in maschera confondendola per un viaggio nel tempo con tanto di apparizioni di fantasmi.