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Celiachia, tra verità e tanti falsi miti: ecco come orientarsi
Quando si sospetta di essere celiaci, è importante rivolgersi a un medico per ottenere una diagnosi accurata e intraprendere il percorso terapeutico adeguato
La celiachia è sulla bocca di tutti, o quasi. Se ne parla a cena, a pranzo, persino durante i meeting lavorativi. Un argomento tanto discusso quanto spesso trattato con superficialità. È vero che in Italia circa 600.000 persone soffrono di celiachia, ma solo 251.000 hanno ricevuto una diagnosi ufficiale. Questo divario evidenzia la pericolosa tendenza di molti a credere di essere celiaci basandosi su sensazioni o convinzioni personali, senza un'adeguata valutazione medica.
Oltre alle mode passeggere e alle autodiagnosi, è fondamentale ricordare che la celiachia è una condizione seria che può avere conseguenze significative sulla salute. Per questo motivo, è importante affidarsi sempre a un medico per ottenere una diagnosi accurata e intraprendere il percorso terapeutico adeguato.
Esistono dei falsi miti da sfatare sulla celiachia: uno di questi riguarda il gonfiore addominale. Soffrire di frequenti indigestioni non significa necessariamente essere celiaci. Spesso, infatti, tendiamo ad associare erroneamente sintomi come pesantezza o gonfiore all’intolleranza. Sebbene in alcuni casi questi fattori possano effettivamente influire sulla digestione, è importante sottolineare che non hanno alcuna correlazione con la celiachia, una malattia autoimmune ben precisa. Ecco perché per accertare la presenza di celiachia è fondamentale sottoporsi a una visita medica accurata, durante la quale il dottore valuterà i sintomi del paziente e la sua storia clinica.
Chi sospetta di essere celiaco tendenzialmente elimina qualsiasi alimento contenente il glutine. Anche questo è un comportamento sbagliato: la cosa giusta da fare è rivolgersi a un medico che vi prescriverà un test specifico. Inoltre, contrariamente a quanto spesso si sente dire, non esiste alcuna prova scientifica che colleghi i vaccini alla celiachia.
Fortunatamente, la sensibilità verso la celiachia è in costante aumento. Sempre più ristoranti includono nei loro menù opzioni, o interi piatti, adatti ai celiaci, ecco perché oggi i celiaci riescono a mangiare (più o meno) ovunque. Anche le mense scolastiche, ospedaliere e pubbliche sono tenute a garantire il diritto dei celiaci a un pasto completo. Questo grazie alla legge 123/2005, che obbliga, previa richiesta degli interessati, i gestori di queste mense a fornire anche pasti senza glutine.