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Credits: Instagram @lasmutniak
07 Agosto 2024
Redazione 105
Dopo una recente intervista pubblicata su La Stampa, titolata: “Kasia Smutniak: basta film, la realtà è molto meglio”, l’attrice si è trovata al centro di una bufera mediatica. Come è normale che sia, la dichiarazione riportata dal quotidiano è stata rimaneggiata da innumerevoli siti d'informazione che, a detta sua, avrebbero travisato le sue parole con poca chiarezza.
I più parlavano di un addio al cinema legato, secondo alcuni, ad un momento difficile nella vita della Smutniak. L’attrice ha, però, deciso di fare subito chiarezza con un post pubblicato sul suo Instagram, da 528 mila follower, in cui condanna un certo tipo di giornalismo. “Vorrei fare chiarezza su alcune notizie che circolano riguardo al mio addio al cinema". Uso questo spazio per comunicare ciò che sento e che vorrei fosse chiaro. Da due anni ho deciso di dedicarmi completamente a progetti che non mi coinvolgono necessariamente come attrice. Non è una decisione netta, presa in questi giorni, e non credo di volermi dare dei confini nei quali stare. Raccontare storie è la mia passione e credo che farà sempre parte della mia vita. Non sento la necessità di fare un annuncio speciale, e non vorrei che fosse percepito come tale”.
Le spiegazioni della Smutniak cominciano così tentando di fare luce circa quanto si legge in rete sul suo conto. La caption del post continua poi con una riflessione sullo stato attuale del giornalismo del nostro paese. “La caccia al titolo più sensazionalistico, i titoli da clickbait facili. Alcuni addirittura collegano il "mio ritiro" a un momento davvero difficile della mia vita. E francamente mi sembra troppo. Capisco l'attenzione che si è creata attorno alla mia voglia di cambiamento, ma mi sembra un percorso piuttosto naturale”.
Kasia Smutniak parla così di una situazione decisamente reale. Lo stato di salute dell’informazione è, attualmente, febbricitante. Se la maggioranza decide di accettarlo, altri dicono di no. E tra questi non c'è proprio quello della Smutniak che si è vista sbattuta in prima pagina con titoli che non la rappresentano affatto.
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