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Si perde nel bosco per un mese: “Ecco come sono sopravvissuto”

Redazione 105

Un musicista di 39 anni ha raccontato in una recente intervista la sua terribile disavventura

È scomparso per un mese in un parco dello Stato di Washington, sopravvivendo con bacche e acqua. Protagonista della disavventura è Robert Schock, musicista 39enne che ha di recente raccontato l’accaduto a People

Era arrivato al North Cascades National Park il 31 luglio per fare una corsa, ma avendo con sé soltanto una vecchia mappa ha perso rapidamente l’orientamento: "Non sono un escursionista. Non indosso zaini e non esco per viaggi di più giorni. Non so pescare. Voglio finire un percorso il più velocemente possibile e tornare a casa. Quindi non avevo maglietta. Avevo un paio di pantaloncini, avevo Freddy e una padella per cani", ha spiegato l’uomo a People.

Il secondo giorno il cellulare si è scaricato e Schock ha mandato il suo cane a ritrovare la strada, senza successo. Le autorità hanno ritrovato il cucciolo il 4 agosto, e hanno informato la madre del giovane, Jan Thompson, che poi a The Independent ha rivelato: "Fortunatamente, gli avevamo appena fatto mettere il microchip con il mio nome insieme a quello di Rob. Se ci fosse stato solo il nome di Rob su quel microchip, non mi avrebbero mai chiamata e sarebbe stato adottato e se ne sarebbe andato".

La signora ha fatto denuncia di scomparsa il 5 agosto ma Rob è stato ritrovato soltanto il 30 dello stesso mese. A People, Schock ha dichiarato che la disavventura lo ha fatto invecchiare di diversi anni: “Spero di recuperarli”. 

Per sopravvivere, racconta, si è nutrito per un intero giorno di un fungo trovato nel bosco. "Aveva lo stesso sapore di un normale fungo che metteresti su una pizza o qualcosa del genere", ha detto. E aggiunto: “È stata l'unica cosa che ho mangiato per tutto il tempo, a parte le bacche, che erano piuttosto disgustose".

A un certo punto ha anche visto un elicottero passare sopra di lui, ma i suoi tentativi di farsi avvistare sono stati vani. 

Il giorno in cui è stato salvato era sulle rive del fiume Chilliwack. Si sentiva vicino alla morte e quasi incapace di urlare: è stato proprio l’ultimo grido di aiuto a salvargli la vita. Nelle vicinanze c’erano i membri della Pacific Northwest Trail Association, che lo hanno trovato e portato in salvo. “È un eufemismo dire quanto sono veramente grato a quelle persone per essere state lì quel giorno, perché eravamo molto vicini al traguardo". Chi lo ha trovato ha detto che Robert, probabilmente, non avrebbe resistito un altro giorno in quelle condizioni.

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