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È possibile rimanere bloccati mentre si fa sesso? La verità
Nonostante sia una diceria diffusa, si tratta di una eventualità impossibile: non esistono infatti casi clinici di questo tipo
Avete mai sentito parlare di qualcuno che, durante l’atto sessuale, è rimasto incastrato nel/nella partner? Se vi è successo, sappiate che non era vero: non esistono casi clinici di questo tipo.
Come riportato da Focus, è intervenuta sull’argomento Roberta Rossi, presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica: “Vero è che la vagina durante l’orgasmo si congestiona, cioè si irrora di sangue e si contrae, ma finito il momento dell’apice del piacere l’organo si rilassa in pochi minuti. Anche il glande si inturgidisce e se dovesse capitare che entrambe le parti anatomiche si ingrossino in modo anomalo nello stesso istante, i due potrebbero avere la sensazione di incastrarsi, ma comunque tutto si risolverebbe in una manciata di minuti senza conseguenze. Insomma, che due amanti non riescano a “staccarsi” è altamente improbabile“.
Pare che la diceria sia nata attraverso l’osservazione degli animali: il pene dei cani, per esempio, può restare “bloccato” abbastanza a lungo durante l’accoppiamento.
Il primo a diffondere la notizia fu il cavaliere francese Geoffrey IV de la Tour Landry (XIV secolo) nel suo Livre pour l’enseignement de ses filles: il libro conteneva una serie di consigli di tipo amoroso rivolti alle donne. In uno dei suoi aneddoti, il cavaliere racconta di due amanti rimasti incastrati sull’altare di una chiesa e colti in flagrante dagli ecclesiastici.
La leggenda venne tramandata nel tempo, finché alla fine dell’800 William Osler, medico canadese (noto per la sua ironia), descrisse il fenomeno come “penis captivus”, ovvero “pene imprigionato”: si trattava però soltanto di una burla rivolta ai suoi colleghi.