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Cresce il fenomeno delle soft-girl, ragazze che lasciano il lavoro

Preferiscono abbracciare uno stile di vita più semplice e rilassato

Cresce il fenomeno delle soft-girl, ragazze che lasciano il lavoro

Credits: Getty Images

20 Dicembre 2024

Redazione 105

In Svezia un nuovo fenomeno sta catturando l’attenzione e alimentando il dibattito pubblico: quello delle “soft-girl”. Questo movimento, nato come una tendenza sui social media, sta prendendo piede tra le giovani della Generazione Z, spingendo molte di loro a riconsiderare le priorità di vita. Contrariamente al tradizionale focus sul successo professionale, queste ragazze scelgono di abbracciare uno stile di vita più semplice e rilassato, dedicandosi al benessere personale e alla serenità mentale, lontano dalle pressioni del mondo lavorativo.

Il fenomeno si è diffuso rapidamente grazie ai social network come TikTok e Instagram, dove influencer e giovani donne condividono contenuti sulla loro quotidianità. Una delle voci più emblematiche è Vilma Larsson, una 25enne svedese che ha lasciato il lavoro per diventare casalinga. Attraverso i suoi profili social, Vilma racconta le sue giornate tra palestra, cucina e momenti di svago, mentre il suo partner lavora da remoto. Pur non monetizzando i suoi contenuti, ha raggiunto migliaia di follower e generato milioni di interazioni, utilizzando hashtag come #hemmaflickvän (“fidanzata casalinga”) per promuovere uno stile di vita più “dolce” e tradizionale.

La Svezia, nota per le sue politiche avanzate in materia di uguaglianza di genere e sostegno alle famiglie a doppio reddito, si trova ora divisa su questa nuova tendenza. Da un lato molti ritengono che abbandonare il lavoro in favore di uno stile di vita domestico sia un passo indietro rispetto ai progressi conquistati in termini di parità di genere. Alcuni critici sottolineano che le giovani potrebbero sottovalutare le lotte delle generazioni precedenti per ottenere diritti e opportunità nel mondo del lavoro.

Dall’altro lato, però, c’è chi difende questa scelta come un atto di autonomia personale, sottolineando che non tutti sono destinati a seguire una carriera professionale. Secondo i sostenitori, il benessere individuale dovrebbe essere al centro delle scelte di vita, e uno stile di vita più lento e meno stressante potrebbe prevenire problemi come il burnout, sempre più diffuso tra i giovani.

I sondaggi rivelano che il fenomeno sta influenzando anche le ragazze più giovani, con il 14% delle studentesse tra i 7 e i 14 anni che si identifica come aspiranti “soft-girl”. Sebbene i dati sul numero effettivo di giovani che abbandonano la carriera non siano ancora chiari, il dibattito è destinato a crescere ancora di più.

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