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Camilla Mancini e la paresi al viso: “I bimbi non mi facevano giocare”

“Tornavo a casa e chiedevo ai miei genitori: ‘Perché sono diversa?’. Quelle parole mi hanno segnata”

Camilla Mancini e la paresi al viso: “I bimbi non mi facevano giocare”

Credits: Instagram @camimanci

08 Gennaio 2025

Redazione 105

Camilla Mancini, la figlia dell’ex CT Roberto, si è raccontata a cuore aperto nel libro Sei una farfalla. La sua non è stata infatti una vita semplice a causa di una paresi del lato destro del viso con cui è nata e di cui ha parlato per la prima volta due mesi fa. In un’intervista a Chi ha ripercorso le sfide più complicate che ha dovuto affrontare e che ha illustrato nel libro, in primis la mancata accettazione di sé. “Da adolescente mi facevo le foto a metà. Mi mettevo davanti allo specchio e scattavo coprendo con il telefono il lato destro del viso, quello colpito dalla paresi. I miei genitori si arrabbiavano molto, mi dicevano ‘devi farti le foto dritta, sei bellissima’. La verità è che più ti nascondi più accentui il difetto”.

In particolare è stato difficile il periodo della scuola durante l’infanzia: “A sette anni i miei compagni di scuola mi dicevano che non potevo giocare con loro, che avevo la bocca storta. Fino a quel momento non sapevo di essere diversa, io mi guardavo allo specchio e quella ero io. Tornavo a casa e chiedevo ai miei genitori: ‘Perché sono diversa?’. Quelle parole mi hanno segnata”. Traumi che ha affrontato e superato grazie ad un percorso di psicoterapia: “Ho imparato a guardarmi allo specchio”. 

Quanto al rapporto con Mancini, Camilla gli ha perdonato le assenze che ci sono state quando era più piccola. “Da adolescente l’avrei voluto più presente, poi ho capito che il lavoro è lavoro e che essere lontani fisicamente non vuol dire necessariamente essere lontani con il cuore” spiega. Allo stesso tempo porta un cognome pesante che tante volte ha sentito un ostacolo: “Mi sono chiesta: ‘Chi sono io al di là di questo cognome?’ Spesso mi sono domandata se le persone si avvicinassero a me perché ero Camilla Mancini o semplicemente Camilla”.

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