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Ronaldo: “Sono il calciatore migliore di sempre, nessuno come me”

“Non sono mancino e sono nella Top 10 dei giocatori che hanno segnato più gol col sinistro…”

Ronaldo: “Sono il calciatore migliore di sempre, nessuno come me”

Credits: Getty Images

04 Febbraio 2025

Redazione 105

Cristiano Ronaldo compirà domani 40 anni, ma l’età che avanza non sembra per lui affatto un problema, anzi. Lo dimostra la doppietta in Champions League asiatica, con un gol di testa segnato in mostruosa elevazione che fa impallidire i calciatori giovani per maestria e condizione fisica. Per lui sono 923 gol e il traguardo delle 1000 reti in carriera non sembra così irrealistico viste le 23 marcature in 25 partite giocate in questa stagione. In occasione del suo compleanno, il giocatore si è aperto con l’amico giornalista Edu Aguirre nel corso di una lunga intervista che culmina nella domanda che tutti un po’ stavano aspettando: “Sei il migliore della storia?”. Ronaldo non ha dubbi, ignorando totalmente Messi replica: “Penso di , non ho visto nessuno migliore di me. Te lo dico dal profondo del cuore”.

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Il motivo? “Non sono mancino e sono nella Top 10 dei giocatori che hanno segnato più gol col sinistro… e di testa, sui rigori, sulle punizioni… ormai non parliamo neanche più del destro. Penso di essere il giocatore più completo che sia mai esistito. Puoi preferire Pelé, Messi, Maradona, lo capisco e lo rispetto, ma dire che Cristiano non è completo è una bugia. Io sono il più completo”. Quanto ai 1000 gol in carriera: “Le persone sono pesanti coi 1000 gol. Io ne segno molti e le persone non danno valore ai miei gol, dicono solo ‘altri 85’. Non mi piace. Se finisco la mia carriera con 920, 925, 930 gol… non mi importa per niente. Sono il miglior marcatore della storia. Punto. Lo dicono i numeri. Se raggiungo 1000 gol, fantastico. Altrimenti, va bene lo stesso”.

Inevitabile parlare anche di Messi per cui ha parole di stima, seppur rivelando che non sa parlare inglese: “Abbiamo condiviso il palco dei premi per 15 anni e siamo sempre andati d’accordo. Ricordo che una volta gli ho fatto da traduttore dall’inglese a una cerimonia, è stato divertente. Mi ha sempre trattato bene, ha difeso il suo club e la sua nazionale e io i miei. Ci siamo nutriti a vicenda, ci sono stati anni in cui abbiamo avuto quella sana lotta come Senna e Prost”.

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E infine un altro bagno di umiltà: “Non è colpa mia se sono il più famoso, il più seguito. Andare in un bar e non essere riconosciuto? Perché dovrei pensare a qualcosa che non è possibile? Io sono diverso. Punto. La letteratura non inganna, i numeri non ingannano, nel calcio e fuori, ecco perché non devo vantarmi. O mi vanto per qualcosa che è vero”.

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