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26 Marzo 2025
Redazione 105
Altro che colpo di fortuna. Per un 51enne di Napoli, il jackpot al Superenalotto si è trasformato nel primo atto di una causa milionaria in tribunale. L’uomo ha centrato il “sei” da 88 milioni di euro mentre si trovava a Roma per lavoro. Ma a rovinargli il gusto della vittoria - come si legge sul Tempo - ci ha pensato la (ormai ex) moglie, 45 anni, estetista di Rovigo, con cui era già in crisi. Appena scoperta la vincita — intercettando alcuni messaggi sospetti inviati alla sorella — ha deciso di passare al contrattacco: vuole la metà del bottino.
La donna si era già rivolta a un avvocato mesi prima per avviare le pratiche di separazione. Ma appena ha letto i messaggi, si è mossa con decisione: “Chiediamo un mantenimento di 5.000 euro al mese, oppure una liquidazione da 44 milioni”, spiega il suo legale, Sergio Orlandi. La base della richiesta è chiara: la coppia era sposata in comunione legale dei beni e, secondo la giurisprudenza, le vincite ottenute durante il matrimonio rientrano in quel regime, anche se il biglietto è stato giocato da uno solo dei due.
Non è solo una questione morale, ma una norma ben definita. A confermarlo è anche l’avvocata Annamaria Bernardini De Pace, che ricorda come la Cassazione abbia più volte stabilito che anche le vincite da giochi come Superenalotto o Gratta e Vinci vadano condivise in caso di separazione, se ottenute in costanza di matrimonio. E nel caso in questione, la comunione era ancora attiva al momento della giocata.
Ora la parola passa al tribunale: la sorte di quei milioni è nelle mani di un giudice, che dovrà decidere se la donna avrà davvero diritto a metà del premio o se resterà tutto nelle tasche del neomilionario. Intanto, la vicenda divide l’opinione pubblica e riaccende il dibattito su soldi, matrimonio… e Superenalotto.