“Pretty Woman”, arriva un sequel? Ecco cosa ne pensa Richard Gere

A distanza di 35 anni dall’uscita nelle sale, Pretty Woman torna a far parlare di sé. Il cult romantico che ha segnato un’intera generazione potrebbe conoscere un seguito, almeno secondo quanto dichiarato recentemente da Richard Gere in un’intervista concessa al magazine americano People. L’attore, oggi 75enne, si è detto aperto all’idea, ma a una sola condizione. “Basta che ci sia una buona sceneggiatura” ha affermato, lasciando intravedere uno spiraglio che, fino a oggi, sembrava chiuso per sempre.

Un film che ha fatto la storia

Era il 1990 quando Pretty Woman usciva nei cinema, diventando un fenomeno culturale e uno dei film più amati del suo decennio. La pellicola lanciò in orbita Julia Roberts, allora appena ventiduenne, grazie al ruolo di Vivian, una giovane prostituta dal cuore d’oro che conquista il milionario Edward, interpretato da Gere. Una storia d’amore moderna che si è impressa nella memoria collettiva come una vera e propria favola urbana, ancora oggi celebrata e trasmessa regolarmente. 

Le difficoltà di un ritorno

Il ritorno sullo schermo di questa coppia leggendaria sarebbe di sicuro un evento, ma non mancano gli ostacoli. Realizzare un sequel di Pretty Woman oggi comporterebbe numerose sfide. Il regista originale, Garry Marshall, è purtroppo scomparso nel 2016, lasciando un vuoto difficile da colmare. Inoltre lo sceneggiatore che firmò la prima storia, J.F. Lawton, è assente dalle scene da oltre quindici anni. Il suo ultimo progetto risale al 2008, con il film Jackson.

Il contesto cinematografico è profondamente cambiato e raccontare nuovamente Vivian ed Edward, ormai ben oltre la loro giovinezza, richiederebbe una scrittura solida, coerente e capace di parlare anche al pubblico di oggi. Non a caso, Gere ha puntualizzato con fermezza che l’unica condizione per tornare sul set è una buona sceneggiatura. 

Un sogno che resta possibile?

Non è la prima volta che si parla di un potenziale sequel di Pretty Woman, ma le parole di Richard Gere rappresentano forse la più chiara apertura da parte di uno dei protagonisti. Che si tratti di una suggestione nostalgica o di una reale possibilità produttiva, il tempo dirà se Edward e Vivian torneranno a passeggiare mano nella mano su Hollywood Boulevard, magari con nuove sfide, nuove rughe, ma lo stesso fascino senza tempo.