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Credits: Getty Images
30 Maggio 2025
Redazione 105
“Ho sentito una voce chiedermi se ero pronta. Ho risposto di sì”.
Così inizia il racconto di Brianna Lafferty, una giovane americana che, dopo essere stata clinicamente morta per otto minuti a causa di una rara patologia neurologica, ha vissuto un'esperienza che ha trasformato la sua percezione della vita e della morte.
Durante quei minuti, racconta Brianna al Mirror, ha percepito la sua anima uscire dal corpo.
In quello spazio indefinito e in quel tempo sconosciuto, ha compreso una verità che oggi sente il bisogno di condividere: “La morte è un’illusione, perché la nostra anima non muore mai”.
Al centro della sua testimonianza vi è una rivelazione potente: la coscienza sopravvive alla morte. “La nostra essenza non si spegne, si trasforma. E nella realtà che ho vissuto, i miei pensieri prendevano forma all’istante. È lì che ho capito: i pensieri creano la realtà”. Questa consapevolezza ha ridefinito completamente la visione di Brianna sulla vita, sul dolore e sull’esperienza umana.
Prima di quell’episodio, la vita di Brianna era stata una costante lotta contro una rara e logorante malattia neurologica. A riguardo dichiara: "Sentivo che il mio corpo aveva ormai ceduto. Ma oggi riesco a comprendere il senso di quella sofferenza. Ogni dolore, ogni ostacolo, aveva uno scopo preciso. E ora mi è tutto chiaro".
La sua esperienza, per quanto traumatica, è diventata una guida per l’anima, racconta che "ho finalmente imparato a credere nel flusso degli eventi, anche nei più difficili. C'è un senso in tutto, anche se a volte ci sfugge".
Il racconto di Brianna Lafferty ha rapidamente fatto il giro del web, suscitando emozioni contrastanti: c’è chi lo interpreta come una vera esperienza spirituale, e chi lo legge come un effetto della mente legato allo stress estremo. Ma per Brianna, non ci sono dubbi: ciò che ha vissuto è stato reale, più reale della vita stessa.
E oggi, con lucidità e serenità, condivide ciò che ha imparato: “Non dobbiamo avere paura della morte. Non è la fine, ma solo un passaggio”
Un messaggio che, al di là delle interpretazioni, apre uno spazio di riflessione profonda su cosa significhi davvero vivere.