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Musetti: “Come papà sono diventato più professionale nel tennis”

Sulla pallina che ha colpito accidentalmente la giudice di linea, dice: “Non volevo farle male, mi sono subito scusato”

Musetti: “Come papà sono diventato più professionale nel tennis”d

Credits: Getty Images

04 Giugno 2025

Redazione 105

Lorenzo Musetti ha conquistato un’altra storica semifinale Slam, questa volta al Roland Garros, certificando il salto di qualità che in molti aspettavano. Dopo il risultato raggiunto a Wimbledon nel 2024, il tennista di Carrara ha confermato il suo talento anche sulla terra rossa, dove è riuscito a imporsi contro Frances Tiafoe in quattro set. Ma più del punteggio, a impressionare è stata la sua capacità di reagire nei momenti di crisi e la maturità con cui ha gestito un match complicato.

Accanto a lui, sempre presente, il coach Simone Tartarini, che lo allena da quindici anni. Un rapporto fatto di fiducia reciproca e sostegno emotivo, che oggi è diventato la vera colonna portante del tennista come racconta lui stesso in conferenza stampa: “Il rapporto che abbiamo è la nostra forza, non abbiamo mai smesso di fidarci l’uno dell’altro”.

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Il racconto della partita 

Il talento di Musetti è stato evidente fin da bambino, quando arrivò con tutti i colpi in back al Tc La Spezia. Da allora, la crescita tecnica è andata di pari passo con quella personale, fino a diventare uno dei tennisti più promettenti della sua generazione. Contro Tiafoe, ha dimostrato di saper resistere anche quando il tennis smette di essere fluido: “Match complicato, non è stato facile venire a capo di Frances. È stata una battaglia, ho tenuto duro mentalmente anche se ero stanco, non so da dove ho pescato l’energia per aggrapparmi alla partita”.

Durante il match, ha rischiato grosso quando, preso dalla frustrazione, ha calciato una palla colpendo accidentalmente una giudice di linea. Un gesto pericoloso, che però non ha avuto conseguenze gravi che ha commentato così: “Non volevo farle male, mi sono subito scusato”.

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Musetti padre: la svolta

Oggi Lorenzo è anche padre e questo ha cambiato radicalmente il suo approccio alla vita e allo sport. “Diventare padre mi ha dato responsabilità, ora mi approccio in modo più professionale anche al tennis. La famiglia è con me anche quando non è presente, come qui a Parigi”.

Sul piano tecnico, ha costruito un filotto impressionante: semifinalista a Montecarlo, Madrid, Roma e ora Parigi. È il terzo tennista più giovane nella storia a riuscirci dopo Nadal e Djokovic. Lo stesso Jannik Sinner, suo compagno in Coppa Davis, ha dichiarato: “Lorenzo gioca un tennis diverso dal mio, forse anche più bello da vedere”. Muscoli, testa e tanta eleganza: l’Italia del tennis ha un altro protagonista.

 

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