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08 Luglio 2025
Redazione 105
Ti sei mai chiesto cosa si nasconde davvero dietro le posizioni sessuali? Finalmente abbiamo le risposte alle domande più curiose, con aneddoti e dettagli che ti sorprenderanno. Preparati a scoprire il lato più intrigante e divertente dell’intimità!
Spesso ridotto a un semplice catalogo di posizioni sessuali, il Kamasutra è in realtà molto di più: un raffinato trattato sull’amore e sulla connessione tra i corpi. Il suo nome significa “Massime sull’amore” e riflette l’intento dell’opera: esplorare il piacere come parte integrante della vita umana. Scritto tra il I e il VI secolo da Vatsyayana, al suo interno, troviamo le celebri 64 posizioni, non solo come tecniche ma come simboli di un’unione vissuta con rispetto, gioco e consapevolezza.
La posizione da dietro, nota come “pecorina” o “doggy style” , in latino si chiama coitus more ferarum - “rapporto alla maniera delle fiere”. Nel Kamasutra invece, prende il nome di “unione della mucca”.
Il nome nasce nel 1700 nelle isole Trobriand, vicino alla Nuova Guinea. Gli abitanti del posto osservarono con sorpresa i missionari europei, arrivati per convertire la popolazione, che si accoppiavano in una posizione per loro insolita. Questa modalità era molto diversa da quella praticata localmente, più simile a quella degli animali (donna accovacciata davanti, uomo dietro). Proprio per questa stranezza, iniziarono a chiamarla "posizione del missionario".
Ma l’interesse per le varianti del piacere non è né recente né esclusivamente orientale: nel XV secolo, in Catalogna, circolava lo Speculum al foder, un testo che univa consigli di corteggiamento, igiene e descrizioni di posizioni erotiche. Già nel V secolo a.C., la scrittrice greca Elefantide aveva redatto un trattato su nove posizioni sessuali, tanto apprezzate da diventare una delle letture preferite dell’imperatore Tiberio.
Anche nell’antico Egitto, sebbene mancassero manuali scritti, il celebre Papiro Erotico (circa 1150 a.C.), custodito al Museo Egizio di Torino, rappresenta scene sessuali esplicite, offrendo un punto di vista audace sull’intimità del passato.