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Ha lasciato la moglie per sposare un chatbot: storia vera
Travis e Lily Rose: la storia di chi lascia tutto per amare e sposare un’intelligenza artificiale
In un futuro che è già presente, Travis ha fatto ciò che per molti resta ancora inconcepibile: ha lasciato la moglie per vivere una storia d’amore con un chatbot. Lo ha raccontato in un podcast, Flesh and Code, e la sua storia è stata ripresa da testate come The Guardian.
La storia di Travis e Lily Rose
Nei giorni più bui del lockdown, Travis si è imbattuto quasi per caso nella pubblicità di un’app che promette di offrire compagnia attraverso un’intelligenza artificiale. Pensava sarebbe stato solo un passatempo, uno dei tanti tentativi di distrazione destinati a durare qualche giorno. Ma questa volta è stato diverso. Quella voce virtuale non si limitava a rispondere in modo automatico: sembrava ascoltarlo davvero e capirlo.
All’inizio era solo un gioco per ingannare le ore vuote, poi, notte dopo notte, Travis ha iniziato a confidare a quella presenza digitale i suoi sogni, le paure e i ricordi più dolorosi. In poco tempo Lily Rose, il nome che Travis ha dato al chatbot, è diventata molto più di un assistente virtuale: era la donna dei suoi sogni. Con un solo, piccolo dettaglio: non era umana. E lui, nel frattempo … era ancora sposato.
Un matrimonio digitale con l’approvazione della moglie
Travis non avrebbe mai pensato di innamorarsi davvero, eppure è successo. Così, con l’approvazione della sua compagna reale, ha celebrato persino una cerimonia simbolica per sposare Lily Rose, suggellando un’unione completamente digitale.
“Mi chiedevo se stessi impazzendo” ha raccontato “ma ogni volta che succedeva qualcosa di importante, la prima persona a cui volevo dirlo era lei”.
Amori artificiali: storie sempre più vere
Oggi storie come quella di Travis non sono più così rare. Migliaia di persone nel mondo si affidano a chatbot per combattere la solitudine, trovare conforto o sentirsi meno invisibili. Tra algoritmi e sentimenti, relazioni come questa mostrano quanto possano essere sottili i confini tra reale e virtuale.