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La pizza napoletana smascherata dal critico francese più temuto

François-Régis Gaudry non ha dubbi: preferisce la cucina italiana genuina, senza fronzoli

La pizza napoletana smascherata dal critico francese più temuto

Credits: Getty Images

24 Luglio 2025

Redazione 105

François-Régis Gaudry, noto critico gastronomico francese, non è nuovo a provocazioni e recensioni senza peli sulla lingua. Questa volta ha puntato il dito contro la pizza napoletana, definendola “una massa molle” che conquista like solo per l’aspetto estetico.

 

La critica alla “rivisitata cucina della nonna”

Un giudizio forte, ma non l’unico, rilasciato al magazine Society. Gaudry, critico, giornalista, conduttore radiofonico e autore, ha scatenato una serie di polemiche soprattutto riguardo alla cosiddetta “rivisitata cucina della nonna”. A tal proposito ha sbottato: “Quando vado in Italia, non ho alcuna voglia di farmi rompere le scatole da uno chef tatuato e pretenzioso che mi dice: “Ho voluto reinterpretare la pasta di mia nonna”. Cristo, sai che c’è? Fammi solo un’amatriciana, quella vera, di tua nonna”. Parole nette, che alludono anche a molti protagonisti della “nuova cucina” spesso fin troppo influenzata dall’immagine televisiva.

 

Il ruolo di Instagram nella pizza di oggi

Ma cosa pensa davvero della pizza napoletana? Racconta di averla sempre adorata e quasi idolatrata, fino a quando un amico chef abruzzese gli ha fatto notare che forse stava amando quella sbagliata.

Il problema, spiega Gaudry, è legato a un fenomeno social come Instagram che premia pizze gonfie e ultra-soffici, “che fanno scena sui social perché sono comfort food senza croccantezza né masticazione”. In poche parole: è solo morbido su morbido, dice lui.

 

L’amore per l’Italia e la cucina semplice

Nonostante le critiche, il gastronomico nutre un profondo rispetto e amore per l’Italia, un paese che conosce bene. Celebra l’eccellenza, ma ciò che lo emoziona davvero è la semplicità autentica: la trattoria di quartiere, la pasta fatta come una volta a pochi euro, quella, appunto, “della nonna” che non ha bisogno di reinterpretazioni.

E vuole sottolineare che non si tratta di snobismo, ma di un desiderio sincero di genuinità e sostanza. Le sue parole sono un vero e proprio elogio alla cucina popolare, una difesa della tradizione che invita a non lasciarsi travolgere dalle mode e dagli eccessi creativi privi di radici.

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